“C’è chi fa, la mattina, troppa colazione…”, canta Serena Brancale ne “Il gusto delle cose”. Si parla sempre più spesso di cibo, di cucina, di tradizioni mangerecce, ne siamo invasi forse per nasconderci altre più profonde inquietudini. Ma ci adeguiamo e, per oggi, vediamo quelle che partono dallo stomaco.
Francia, 1885. Eugénie è un’ottima cuoca, si applica con passione ai suoi manicaretti e nel cucinare i suoi piatti inserisce anima e sentimento. Da oltre vent’anni lavora per il famoso cuoco e gastronomo francese Dodin Bouffant, i loro piatti e la loro cucina (un vero e proprio laboratorio) sono molto famosi e sortiscono la curiosità di un pubblico sempre più vasto da ogni parte d’Europa.
In mezzo a pentoloni di rame e braci (si vedono molti tipi di carne, verdure e salse prelibate) si fa spazio un sentimento amoroso. Dodin da tempo vorrebbe chiedere la mano della donna, che però appare sempre restia a rafforzare il loro legame: ella teme di perdere la propria indipendenza, e diventare semplicemente “la moglie di” qualcuno, mentre le sue doti sono indubbiamente eccelse, quasi alla pari del suo maestro. Solo quando Eugénie incontrerà il brutto spettro di una malattia, allora le sue difese cadranno, incontrando lo sguardo già da tempo innamorato di Dodin; egli ha anche deciso di fare qualcosa mai sperimentato prima: cucinare per lei.
Il regista Tran Ann Hung, di origine vietnamita e naturalizzato francese (vincitore di un Leone d’oro a Venezia nel 1995, con il film “Cyclo”), crea un racconto di immagini insolito ed elegante; tempo prima ha richiesto l’aiuto di uno chef stellato per definire le ricette della cucina ottocentesca. Poi si è sicuramente ispirato al celebre “Pranzo di Babette” di Gabriel Axel, così anche stare a tavola diventa un’arte.
C’è, inoltre, il tempo per citare Sant’Agostino: “La felicità è desiderare ciò che si ha”.
IL GUSTO DELLE COSE
di Tran Ann Hung
paese: Francia 2023
genere: drammatico
interpreti: Juliette Binoche, Emmanuel Salinger, Benoît Magimel, Galatea Bellugi, Patrick d’Assumçao
durata: 2 ore e 14 minuti
giudizio Cei: consigliabile, problematico, dibattiti