(Cristina Terribili)
Che corrispondenza esiste tra la personalità dell’elettore ed il voto che esprime? Per dare una risposta a questa domanda sono andata ad indagare quanto studiato da Gian Vittorio Caprara, uno dei massimi studiosi della personalità, che nel 2003, insieme a Michele Vecchione, aveva ultimato un lavoro, molto interessante, su “Le ragioni degli elettori”. Le elezioni del 2003 sono però lontane da quelle odierne. Chissà se alcune cose possono essere valide anche oggi.
Ogni buona ricerca ha bisogno di un’ipotesi di partenza: in questo caso è che la personalità ed il sistema dei valori di un elettore incide sulla scelta delle coalizioni. C’è poi bisogno di un esperimento che utilizzi sistemi di indagine validi e appropriati per poter usare e confrontare i dati prodotti dalla ricerca.
I due autori hanno fatto riferimento a strumenti solidi quali il modello dei “Cinque Grandi Fattori” (“Big Five”) per la descrizione della personalità e la “Struttura dei Valori Umani” di Schwartz per lo studio dei valori. Lo studio è stato effettuato su poco più di 900 persone: un bel campione, dal quale è possibile trarre delle risposte sufficientemente attendibili.
Ebbene, le dimensioni principali del “Big Five” sono: 1. Estroversione, energia (caratterizzata da socievolezza, loquacità, attività, dominanza, dinamismo); 2. Amicalità (caratterizzata da altruismo, cooperatività, cordialità, capacità di dare cura e supporto); 3. Coscenziosità (capacità di autoregolazione, precisione, accuratezza, scrupolosità, perseveranza, tenacia); 4. Stabilità emotiva (controllo delle reazioni, stabilità di umore, assenza di affetti negativi); 5. Apertura mentale (disponibilità verso il nuovo, ampi interessi culturali, originalità, creatività).
La struttura dei valori invece vede un circuito di quattro grandi aree, caratterizzate da alcuni specifici elementi interni: 1. Apertura al cambiamento (dove troviamo edonismo, stimolazione, auto-direzione); 2. Trascendenza (universalismo, benevolenza); 3. Conservativismo (conformismo, tradizione, sicurezza); 4. Autoaffermazione (potere, successo, edonismo).
I risultati della ricerca avevano messo in evidenza che le scelte del voto negli elettori di centro-destra vedevano associati punteggi elevati nelle sottodimensioni quali dinamismo, dominanza, perseveranza e tra i valori conformismo e sicurezza.
Le caratteristiche di chi aveva votato il centro-sinistra erano cooperatività, cordialità, apertura all’esperienza e il valore dell’universalismo.
Concludono, gli autori dello studio, che le preferenze, le ragioni personali quali soprattutto il sistema dei valori e le abitudini sono fattori importanti nella scelta del voto rispetto solo alle variabili socio demografiche, come il titolo di studio, sesso, età… e che questi elementi vanno tenuti in considerazione in epoche in cui si denuncia il declino dei partiti e delle ideologie, dove è sempre maggiore il numero degli elettori che si astengono o che fluttuano, con le elezioni che si vincono o perdono per pochi voti di differenza.
Se dal 2003 è cambiato qualcosa lo sapremo nel giro di pochi giorni.