La presentazione de La Diana – periodico di etnografia canavesana e dello Storico Carnevale di Ivrea –, giunta al 31º numero, è sempre un piccolo-grande evento.
L’accogliente osteria-enoteca di Ciro Lubrano (l’eporediese di Procida che come pochi altri ha a cuore le sorti del Carnevale) ha visto stiparsi ai tavoli l’aristocrazia (la definiamo così? In senso buono, s’intende) dell’Ivrea-carnascialesca, che a queste occasioni non rinuncia mai.
Anche perché c’è da ascoltare in anteprima, dalla sua viva voce, ciò che il deus ex machina della pubblicazione, Francesco Gioana, ha ritenuto opportuno mettere quest’anno alla berlina (sempre con massima cognizione di causa, va detto).
“Quando abbiamo potuto sfogliare la prima copia della rivista, siamo stati d’accordo nel ritenere che questo è il più bel numero di sempre. Probabilmente perché quest’anno non c’è il mio articolo di fondo”, celia Francesco. E poi via alle stilettate: “Questo è un numero speciale anche perchè nel 2023 vedremo il nuovo Carro della Mugnaia (a cui si lavora dal 2020, ma che non è ancora ultimato: quasi tre anni non sono stati sufficienti) realizzato con tutti i crismi della sicurezza: e quindi roll-bar, cinture, seggiolini per i bimbi… Vedrete l’anno prossimo, quando sarà ultimato e saranno stati sostituiti anche i drappeggi…”.
Allo storico Franco Quaccia, universalmente riconosciuto come il massimo studioso del Carnevale di Ivrea, il compito di spiegare come il Carro è nato, quando e perché.
Altro elemento rilevante: il resoconto della tavola rotonda che La Diana ha organizzato, invitando un gruppo di politici e amministratori locali a esprimersi sulla loro visione del Carnevale.
A partire da un documento, stilato anni fa e sottoscritto da tutte le Componenti della manifestazione: documento impegnativo, che si è chiesto di assumere come proprio, visto che nei prossimi mesi Ivrea sarà chiamata a rinnovare il Consiglio comunale.
E poi la raccolta di circa 300 foto in cui sono ritratti tutti gli Abbà degli ultimi trent’anni (chi si riconoscerà in una di esse, è invitato a farsi un selfie indicandosi nell’immagine che lo ritrae, per inviarlo poi a hever@hever.it: sarà pubblicato nel 2024).
O gli scatti di Franca Vallino, che ci restituiscono un Carnevale ritratto da prospettive sorprendenti.
Ancora, le immagini più belle delle ultime edizioni della festa, pubblicate a pagina intera, quando non a doppia pagina.
E poi, e poi, e poi… Alla fine i brindisi, “chiamati” dal sempre brillantissimo editore Cesare Verlucca (prossimo novantaseienne), nella circostanza a far le veci della figlia Helena, cui si sono uniti anche alcuni dei politici protagonisti della tavola rotonda e il Generale Marcello Feraudo.
Al quale abbiamo messo in mano una copia della rivista, come testimonia la foto: siamo stati bonariamente rimbrottati per questo, il galateo carnevalesco eporediese non prevede ci si possano prendere certe libertà.
È vero, siamo un po’ zoticoni…
Ma suvvia, in fondo è Carnevale.
In alto i cuori!
m.s.
Redazione Web