(Graziella Cortese)
Abbiamo imparato a conoscere le banlieue parigine come le periferie difficili di una grande città, le case popolari diventate sinonimo di segregazione razziale, le manifestazioni a volte violente in difesa dei diritti non riconosciuti. Purtroppo l’uguaglianza desiderata è rimasta solo sulla carta; dal 2005 il governo francese ha speso 50 miliardi di euro per migliorare i quartieri, ma poco o nulla è cambiato, in realtà.
Nell film di Kruithof si muove una vicenda realistica in cui lo stesso autore definisce “la promessa” come la base della politica. Clémence Collombet è il sindaco (anzi la sindaca) di un piccolo Comune vicino a Parigi: è al secondo mandato e presto abbandonerà la politica a favore della giovane Naidra che è la sua vice e la sua protetta. Prima però deve realizzare un sogno, qualcosa che ha rivestito le sue ambizioni fin da ragazza: vuole veder approvato dallo Stato francese un progetto multimilionario di riqualificazione di una zona della banlieue, dove ha sede Les Bernardines, gigantesco complesso abitativo. Qui regna la povertà e il disagio sociale, è diffusa una forte disoccupazione e il sistema sanitario nazionale non riesce a distribuire i servizi in modo equo.
Ma quando arriva la proposta di un incarico inaspettato, ai piani più alti… fino all’Eliseo e a un ministero, Clémence si sente accarezzata dalla lusinga del potere. Accanto alla donna c’è sempre il suo braccio destro Yazid, che non l’abbandona mai: è cresciuto nel quartiere di Les Bernardines ed è diventato il suo fido consigliere… anche ora, quando bisogna scegliere se mantenere le promesse fatte o rinunciare alla parte più profonda di se stessi.
Isabelle Huppert presta il suo volto a un personaggio moderno e dalle idee progressiste: in Francia il film è stato bene accolto anche se la pandemia ne ha allontanato l’interesse, i temi trattati descrivono un eterno conflitto tra politica e realtà.