(Graziella Cortese)
“Gregor Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo”. Può sembrare strano ricordare Kafka per descrivere l’ultimo film d’animazione firmato Pixar-Disney, ma per l’autrice Domee Shi si tratta di una delle fonti più autorevoli e dichiarate per il lungometraggio. La regista è di origine sino-canadese, come la protagonista del cartone animato, e grazie alla sua passione per manga (e anime) giapponesi è riuscita a unire lo stile asiatico all’animazione occidentale.
Mei Lee è una ragazzina di 13 anni, intelligente e molto brava a scuola. Vive a Toronto con i genitori e benché abbia un carattere spigoloso coltiva molte amicizie: le amiche del cuore sono Miriam, Priya e Abby e tutte insieme rappresentano le fan sfegatate del gruppo musicale 4*Town. La mamma Ming è di origine cinese, e piuttosto autoritaria: insieme alla figliola si prende cura del tempio di famiglia costruito con grande cura. Dopo una notte agitata da incubi paurosi, Mei si risveglia al mattino di un giorno all’apparenza normale, ma uno sguardo insonnolito allo specchio la fa urlare di terrore: la ragazza si è trasformata in un enorme Panda Rosso (che somiglia più a un gigantesco gattone!). E ora, come nascondere la metamorfosi? Come risolvere il problema?
Il babbo Jin Lee, di solito defilato e osservatore degli eventi, intuisce la spiegazione: si tratta di una specie di “dono” che risale a un’antenata della famiglia, Sun Yee, vissuta secoli prima. Allora poteva servire come difesa dalla guerra e ora il Panda compare ogni volta che Mei si innervosisce e si trova in difficoltà. Nel suo cuore di adolescente rivive lo spirito dell’antenata, per difenderla dai cambiamenti dell’età, o anche dai rimproveri di una madre onnipresente e dal mondo esterno che non sempre riesce a comprenderla.
Il film è visibile sulla piattaforma Disney Plus ed è stato commentato favorevolmente dalla Com-missione della Cei.