Le previsioni assai ottimistiche sulla vendemmia 2020 nel calusiese, a consuntivo hanno trovato ampia conferma: quella di quest’anno sarà sicuramente una vendemmia da ricordare.
Diversi i motivi per esserne orgogliosi: innanzitutto per la bellezza e l’omogenea maturazione dei grappoli, ma anche per la quantità di uva raccolta, davvero elevata se confrontata a quella dello scorso anno.
Uno dei punti di maggior rilievo, importante per capire lo stato di salute della viticoltura locale, è la Cooperativa Produttori di Caluso, che nel mese di settembre ha visto conferire dai propri soci un vero e proprio tesoro, così suddiviso: 3 mila 500 quintali di uva erbaluce doc, 700 quintali di uva bianca, 1000 quintali di uva rossa e 750 quintali di uve doc per il Canavese rosso.
“Siamo davvero soddisfatti – commenta il presidente Bartolomeo Merlo -, la qualità delle uve dovrebbe dar vita a una erbaluce molto equilibrata ed armonica; per quel che riguarda le quantità, da noi sono elevate con picchi di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno. C’è da dire che la collina calusiese ha patito la siccità, ma questo è per il fatto che abbiamo avuto tanti temporali in meno rispetto ad altre zone, cosa che ci ha evitato la grandine”.
Che sia un’annata da ricordare lo conferma anche Gabriella Piras, che con Sergio Dezzutto conduce l’azienda vitivinicola Santa Clelia a Mazzè, certificata biologica, che coltiva ormai circa 10 ettari di vigneto.
“Sono uve così belle – dice – che quest’anno non si poteva non fare il passito: e noi ne mettiamo in passitaia, sui graticci, circa 40 quintali, una quantità che poche volte è stato possibile raggiungere. Sì, siamo davvero contenti di come sta andando la vendemmia”.
Quanto ci hanno detto Merlo e Piras ha trovato conferma girando per le vigne: dappertutto abbiamo visto i visi soddisfatti di piccoli e grandi produttori, come si vede nella galleria di immagini della vendemmia 2020.