(g.f.) – “Curare i campi con amore non è così scontato, così come curare i campi dell’anima affinché siano fecondi”.
Con queste parole il parroco di Feletto, Don Stefano Teisa, ha accolto fedeli e agricoltori alla Messa dedicata alla festa di Sant’Antonio Abate celebrata domenica 22 gennaio.
Ricorrenza, quella del santo anacoreta, molto sentita ancora oggi, nonostante il numero degli agricoltori sia diminuito e sia sempre meno rappresentato anche di chi, dopo il lavoro in fabbrica, curava i propri campi o appezzamenti.
Nonostante ciò erano presenti alla funzione, oltre a un buon numero di agricoltori, il presidente dell’Agricola felettese Fabrizio Marengo, la Coldiretti con la vice presidente provinciale Tiziana Merlo, il segretario di zona Massimo Ceresole e il consigliere Mauro Bollero e l’Amministrazione comunale con il Sindaco Cristina Ferrero e il comandante della Polizia Municipale.
Se il numero di lavoratori agricoli è notevolmente diminuito in paese negli anni, non così l’attenzione per il futuro e la salute dei sistemi naturali: al termine della Messa, sul sagrato della chiesa, si poteva aderire alla mobilitazione indetta da Coldiretti contro il cibo sintetico, apponendo la propria firma per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio gli allevamenti e quindi l’intera filiera del cibo Made in Italy.
La funzione infine si è conclusa con la benedizione dei mezzi agricoli schierati in Piazza Martiri, moderni giganti dotati di intelligenza artificiale a cui però serve, e servirà sempre, il cuore pulsante del contadino, vero custode del suolo.