Si appunta sulla figura di Santa Luisa di Marillac, che la Chiesa ricorda oggi, 15 febbraio, giorno della sua “nascita al Cielo”, nel 1660, a 69 anni, la catechesi odierna del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato.

L’attenzione è subito catturata dall’avvincente riassunto della vita della Santa, che concorse, con San Vincenzo De Paoli, nella Francia del XVII Secolo, a fondare e poi sostenere l’azione della Congregazione religiosa femminile delle “Figlie della Carità”, che il popolo chiamava, ammirava ed amava come “Suore Grigie”.

E forse, se è lecito correre un po’ con la fantasia, ripensando a quella “riforma” dei canoni di vita consacrata scritta nella quotidianità fatta di aiuto inesausto ai più bisognosi, una carità feriale che illustrava una santità tutta integrata nell’amore degli ultimi, ripensando a tutto questo, dunque, potrebbe non essere fuori luogo immaginare un parallelismo.

Perché, proprio oggi, quando è all’ordine del giorno il tema così spesso evocato, di una nuova “sinodalità” nella e della Chiesa, si percepisce con una tutta propria persuasività la lezione di quelle “Suore Grigie” delle quali, nel 1600, San Vincenzo De Paoli diceva:

“Avranno per monastero le case dei malati e dei poveri; per cella una stanza d’affitto; per Cappella la Casa parrocchiale; per chiostro le vie della città”.

Insomma, quando si dice … “Chiesa in uscita”, non è vietato pensare che quell’esempio e quella testimonianza siano di grande attualità ancora oggi, come dice anche la vicenda umana della loro Fondatrice, di cui oggi si fa memoria.

Ma ora è senz’altro d’uopo ascoltare la parola del Vescovo.