Si sono concluse venerdì scorso le sei settimane di Oratorio estivo parrocchiale a Rivarolo Canavese.

Abbiamo già incontrato questa bella realtà di cui abbiamo parlato

nel precedente articolo che si può rileggere cliccando qui.

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Anche le ultime due settimane hanno detto di una sapiente e plurale offerta, rivolta ai ragazzi, perché la loro esperienza di incontro con Cristo e la Chiesa (questa la ragione, prima e ultima, delle attività sociali parrocchiali) fosse vissuta nella gioia.

Gioia perché si è stati insieme, ci si è divertiti, si sono imparate tante cose, si sono conosciuti ambienti, persone, situazioni che hanno fatto toccare con mano cosa sia la solidarietà.

Gioia perché, accanto ai momenti di studio e di preghiera, non si è mancato di proporre uscite, gite, qualche puntata in piscina ed addirittura parchi acquatici, la contemplazione della montagna, sempre accogliente quanto severa, esigente, simbolo eloquente di un’ascesa non soltanto materiale, lungo sentieri impegnativi, ma capace di suggerire l’itinerario per un’ascesa spirituale.

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Due settimane condotte ancora seguendo il “filo rosso” di un’idea guida pedagogica e pastorale davvero innovativa, per quanto radicata nelle più solide tra le basi culturali ed agiografiche.

Dunque, cosa si sono studiati i formatori guidati dal “regista” di tutto l’Oratorio estivo, il Vice Parroco Don Antonio Luca Parisi?

“Semplicemente” di mettere in dialogo i personaggi che popolano il Paradiso, nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nientemeno che con Don Bosco, per meglio comprendere il messaggio rivelato nel suo

“sogno dei dieci diamanti” – leggi qui

cioè, altrettante virtù raccontate proprio da chi le aveva incarnate in vita e poi impersonate nelle cantiche del Paradiso.

Dunque, la cronaca delle ultime due settimane, come le precedenti frequentate da circa 200 ragazzi, assistiti da una cinquantina di Animatori, con l’aiuto prezioso di venti Volontari, di cui si dirà ancora poco oltre.

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Nella quinta settimana, l’uscita del martedì (quella definita “breve”) è stata dedicata all’incontro con l’Anffas, comunità “La Torre” di Rivarolo.

Un incontro “a tutto campo”, è il caso di dirlo, se si pensa che non sono mancate le gare di calcetto tra formazioni di ragazzi e Ospiti, né si è trascurato di sentire raccontare storie di accoglienza e disabilità.

Esperienza, in certi momenti “forte” quanto educativa.

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La gita “lunga” del successivo giovedì si è diretta al Lago del Moncenisio, uno dei luoghi storici dell’epopea bellica, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale in quei territori italiani poi ceduti alla Francia.

Ma, prima ancora, molti secoli prima, teatro di episodi epici delle Guerre Puniche.

Gli Animatori hanno organizzato una rappresentazione che ha riproposto lo scontro delle truppe di Annibale Barca contro l’esercito romano.

Con tanto di elefanti che valicarono – proprio in questi posti – le Alpi.

Il pomeriggio è stato dedicato ad una bella scarpinata che ha permesso di raggiungere il “Fort de Ronce”, costruito dal Regio Esercito Italiano.

Presenze discrete, ma che hanno entusiasmato soprattutto i più piccoli, le mucche al pascolo e le vigili marmotte.

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E veniamo all’ultima settimana, quella appena trascorsa, dell’arrivederci al prossimo anno.

Anche in questo caso la gita “breve” del martedì ha permesso di fare un’esperienza molto educativa, a contatto con alcuni grandi problemi sociali del momento.

I ragazzi sono stati accompagnati alla Caritas di Rivarolo.

Parole come “povertà” e “servizio” al prossimo hanno, anche in questo caso, mostrato significati concreti, esperienze “dietro l’angolo”, che bisogna conoscere per imparare ad aiutare.

Nella seconda parte della giornata, grandi giochi al Parco della Pace di Via Oglianico a Rivarolo.

Mercoledì, alla scoperta della città di Rivarolo: ma non con un’esperienza grigia e monotona, bensì con una grande “caccia al tesoro fotografica”, che ha permesso, lungo un percorso studiato da Animatori ed organizzatori, di “mettere a repertorio” fotogrammi della realtà urbana.

Gran finale per le “gite lunghe”, quella al parco acquatico di “Asti Lido”: divertimento assicurato.

La festa conclusiva di venerdì scorso, inevitabilmente già venata di un po’ di nostalgia, ma con tante idee per il prossimo anno, ha permesso di rivolgere ringraziamenti tanto doverosi, quanto sinceri.

In primo luogo un ringraziamento alle famiglie che hanno affidato i loro figli alla Parrocchia: un atto di fiducia che ci si è sforzati di onorare con il massimo impegno e la massima serietà.

Anche alle famiglie degli Animatori, che hanno permesso ai loro ragazzi di rendere questo servizio.

Poi, un grazie ai Volontari, i catechisti, i nonni, che non si sono risparmiati ed hanno cercato di ricavare ogni spazio di tempo libero per lavorare dietro le quinte: dai lavori più umili, quanto indispensabili, all’assistenza in tutte le fasi del percorso.

Un grazie particolare a Suor Pietra Mastriani, che ha apportato un contributo apprezzato da tutti.

Davvero una bella esperienza, anche perché esperienza di una comunità viva, unita nella preghiera e nel fiducioso affidamento dei ragazzi alla protezione di Maria, Madre di Dio, della Chiesa, dell’umanità.