E’ entrato nel vivo oggi, 28 gennaio, lo Storico Carnevale di Ivrea.
Questa mattina il Generale ha fatto visita alle fagiolate, insieme allo Stato maggiore di Pifferi e Tamburi.
La mattinata è proseguita con la presa in consegna del libro dei verbali, in Piazza Freguglia.
Il pomeriggio è stato caratterizzato dall’atteso appuntamento della “alzata” degli Abbà.
Impersonati da bambini, gli Abbà sono due per ognuna delle cinque Parrocchie cittadine.
La cerimonia è divisa in due momenti, il primo, come vediamo anche dalle fotografie, oggi 28 gennaio, mentre il 4 febbraio sarà la volta della seconda alzata.
Li citiamo nell’ordine di prima e seconda alzata: Noemi Stagno e Alice Rossi per San Grato; Leone Ramon Grijuela e Giada Perotta per San Maurizio; Asia Fileppo e Arianna Saccenti per Sant’ Ulderico; Sophie Marie Todaro e Celeste Milanese per San Lorenzo; Mia Caruso e Tommaso Burzio per San Salvatore.
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Sempre attenta ad unire momenti di promozione del territorio a quelli più strettamente legati alla tradizione, l’Organizzazione ha previsto, sempre per la mattina di oggi, in Piazza Ottinetti, la presenza di stand affidati soprattutto alle Pro Loco, perché potessero esporre prodotti e parlare delle loro iniziative.
La gallery offre qualche scatto anche di questo momento.
Tante le delizie, dolci e salate, a chilometro zero, proposte negli stand: dal comune di Azeglio con coregone e patatine, a Colleretto Giacosa con il semolino dolce. Si continua con Fiorano e la salsiccia paesana; da Parella arriva la panna cotta e da San Bernardo gli agnolotti al sugo. Scarmagno pensa alla bagna cauda con verdure.
Infine, Ivrea, grazie ad Associazione Fagiolate, i tipici fagioli grassi e la polenta e merluzzo preparata dal Comitato della Croazia.
Ad annaffiare di buon vino l’appuntamento, i Giovani Vignaioli Canavesani, associazione che raccoglie piccoli produttori del territorio under 40. Nati nel 2020, sono protagonisti di numerose iniziative che mescolano cultura, gastronomia e passione, il tutto all’insegna del Grande Vino Canavesano.
Oggi i Giovani Vignaioli Canavesani rappresentano 21 Aziende, producono 95.000 bottiglie ed esportano in 22 Paesi diversi
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