La pagina di informazione pubblicata oggi e relativa ai fondi 8xMille alla Chiesa cattolica che si possono destinare apponendo la propria firma sulla dichiarazione dei redditi, è dedicata ai beni di culto e pastorale della nostra diocesi di Ivrea. In Curia l’ufficio preposto a questo servizio è guidato dall’architetto Alessandro Gastaldo Brac che scrive quanto segue.
Ogni anno le diocesi italiane e quindi anche la nostra ricevono dallo Stato una somma di denaro importante, che però viene restituita moltiplicata a beneficio della collettività. La moltiplicazione è frutto del lavoro dei volontari che gratuitamente mettono a disposizione le proprie mani, il proprio cuore e le proprie competenze, e dei sacerdoti che essendo figura operativamente coinvolta, ha responsabilità sui beni. Entrambi quasi sempre sono coloro che aprono e chiudono materialmente le porte di questi siti religiosi e artistici.
Tutti questi soggetti sono impiegati negli oltre ottomila progetti italiani che ogni anno vengono sostenuti grazie ai fondi dell’8xMille alla Chiesa cattolica.
Questi fondi permettono di conservare integro l’immenso patrimonio di arte religiosa che rende belle le nostre città, richiamando turisti e pellegrini. I siti religiosi attraggono molti turisti durante tutto l’anno, un turismo culturale, religioso e storico-artistico. Ciascun luogo è un unicum culturale, religioso, sociale e per questo ha canali economico-finanziari propri impossibili da censire e individuare. C’è però un grande rivolo di finanziamento che scorre in tutta Italia: l’8xmille. Gli stessi fondi permettono di vivere a oltre 30 mila sacerdoti in Italia che si spendono, sette giorni su sette senza timbrare cartellini, a servizio di tutti.
Alla Diocesi di Ivrea, sono stati assegnati nel 2023 per interventi di restauro straordinari 490 mila euro, oltre a quanto stanziato per interventi caritativi, per esigenze di culto e pastorale, interventi di manutenzione, di realizzazione di impianti di sicurezza, restauro di organi, catalogazioni, censimento e acquisto materiale nei vari istituti: musei, archivi o biblioteche. I fondi per il restauro di beni culturali hanno un’erogazione diretta alle parrocchie. La Diocesi semplicemente li destina in base alle urgenze e alle emergenze.
Nel 2023 hanno ricevuto fondi dell’8xmille straordinario, per interventi su grandi cantieri di restauro, le parrocchie di Alice Castello, Albiano e San Giovanni a Castellamonte. Inoltre molte altre parrocchie sono state aiutate con i fondi diocesani per interventi minori su cappelle, chiese e case parrocchiali. L’importo stanziato favorisce l’avvio di tre grandi cantieri; il completamento del restauro delle coperture della chiesa parrocchiale di Alice Castello intitolata a San Nicolao Vescovo; un importante intervento di restauro finalizzato al riutilizzo e valorizzazione della Chiesa di Santa Marta di Albiano d’Ivrea e il restauro delle coperture e della facciata della chiesa parrocchiale di San Gio-vanni Battista situata in frazione San Giovanni di Castellamonte.
Questi interventi di restauro permettono di conservare i nostri monumenti, la nostra storia, la nostra cultura artistica e architettonica in modo che anche le generazioni future, i nostri figli, nipoti possano continuare a fruire, conoscere e studiare il nostro il meraviglioso e unico patrimonio culturale. Come si dice che “il bello salverà il mondo” sta a noi il dovere di conservarlo e trasmetterlo.
Nel capitolo “Esigenze di culto e pastorale” di cui trattiamo oggi, ci sono i servizi amministrativi e gli uffici pastorali, le attività culturali, il Museo diocesano, i sacerdoti studenti e gli interventi sulle strutture diocesane istituzionali….
Tutto questo è possibile grazie alle firme a favore dell’8xmille: nel 2004 il 90% dei firmatari lo destinava alla Chiesa cattolica, mentre oggi, pur rimanendo la maggiore beneficiaria, la percentuale è scesa al 70%. C’è una grande incognita, quindi, sul futuro di questo strumento di finanziamento e il 2024 sarà una sorta di “anno chiave”, perché – fiscalmente parlando – farà riferimento al 2020, anno della pandemia.
I cittadini possono mettere la loro firma a favore dell’8 per mille alla Chiesa cattolica, per compiere “un gesto d’amore”, come invita la campagna di comunicazione di quest’anno attualmente in corso e alla quale invitiamo ad aderire.