Senatore e Sindaco di Torino
(Mauro Saroglia)
MONTANARO – È stato un intenso pomeriggio, quello di sabato scorso, dedicato, nel novantesimo anniversario della morte, al ricordo del Conte Avvocato Senatore Secondo Luigi Frola, esimio personaggio montanarese che fu sindaco di Torino in due diversi periodi: dal 1903 al 1909 e dal 1917 al 1919.
L’iniziativa, voluta dall’Amministrazione comunale di Montanaro, si è svolta nelle sale del Castello che proprio alla famiglia Frola è appartenuto per 150 anni, a partire dal 1801: finché l’ultimo erede, il Conte Giovanni, nel 1951 decise di donarlo al Comune di Montanaro affinché fosse destinato a ospitare gli anziani bisognosi del paese. La struttura, infatti, è stata adattata a casa di riposo, e come tale ha funzionato fino a sei o sette anni fa, cioè fino all’inaugurazione della nuova residenza per anziani.
Il pomeriggio di sabato ha avuto come ospiti d’onore gli ultimi discendenti dei Conti Frola, Fausta Brancaccio e il marito Giacomo Vespasiani, appositamente giunti da San Benedetto del Tronto. Insieme alle autorità e a un folto e interessato pubblico, hanno potuto ascoltare la relazione, appassionata e ricca di suggestioni, della maestra Maria Antonia Giarratana, supportata nel racconto dal professor Pier Luigi Lenzi, che ha curato la raccolta di ben 164 immagini d’archivio, proiettate come sussidio alla conversazione.
L’introduzione è stata un rapido excursus relativo alle origini della casata dei Frola, di cui si fa menzione nel trecentesco Cartario dell’Abbazia di Fruttuaria: il documento più antico, in cui viene citato il nobile Antonio Frola, risale al 13 novembre 1577, mentre negli Statuti comunali del 1588 si fa menzione del castellano Domenico Frola, giudice ordinario, sposato a Maria dei Conti Biandrate di San Giorgio.
La maestra è quindi passata a esaminare la figura di Secondo Luigi Frola. “Ho suddiviso l’intervento in tre parti – spiega –, la prima dedicata alla vita familiare, la secondo alla carriera politica e la terza alla sua azione come sindaco di Torino, fautore dell’ingrandimento della città e della sua modernizzazione”.
Un lavoro certosino, quello di Giarratana e Lenzi, realizzato in coordinamento con l’assessore alla Cultura, Michela Lorenza Gallenca. “Ci siamo avvalsi – aggiunge la maestra – di diversi contributi: innanzitutto il testo di don Giuseppe Ponchia, dedicato al Frola e alla sua famiglia, quindi alle minuziose ricerche d’archivio di don Silvio Tapparo e di quelle effettuate da Elvia Clara negli archivi comunale e parrocchiale. Prezioso anche il lavoro di Clara Frola, che comprende l’albero genealogico e numerose notizie sui vari rami della famiglia. E, naturalmente, ci sono le ricerche condotte personalmente dal professor Lenzi e quelle bibliografiche realizzate negli anni dalla sottoscritta”.
Grandi applausi, al termine della relazione; e, per chiudere il pomeriggio, un graditissimo rinfresco. Alla realizzazione dell’appuntamento hanno offerto il proprio contributo anche il Gruppo Alpini, la Pro Loco e il Gruppo Ciaplere e Generali della Zecca di Fruttuaria.
Va segnalato, infine, che ancora sabato 5 ottobre al Castello si potrà ammirare la mostra fotografica e documentaria “La vita e le opere del Conte Avvocato Senatore Secondo Luigi Frola, Sindaco di Torino” (nell’occasione, fra l’altro, sarà possibile consultare il testo di Clara Frola per conoscere le origini della famiglia): visite guidate dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
“Chi non avesse avuto l’occasione di ascoltare la conferenza e vedere il filmato – conclude Giarratana –, avrà una seconda opportunità per farlo: il 19 marzo del prossimo anno a Chivasso, nell’ambito degli incontri dell’Università della Terza Età locale”.