È stata davvero festosa l’accoglienza che molti eporediesi hanno riservato a don Mauro Agreste quale nuovo parroco della Cattedrale (successore in questo incarico di monsignor Roberto Farinella, divenuto vescovo di Biella).

Don Mauro, che mantiene anche l’ufficio di Rettore del Santuario cittadino del Monte Stella, ha fatto ingresso nella sua nuova comunità domenica 10 febbraio, nel contesto di una liturgia densa di significati: a partire dal canto di invocazione dello Spirito Santo sulla comunità, affinché sempre più formi una famiglia unita; quindi il segno dell’acqua, ricordo del Battesimo e l’incensazione dell’altare, atto di venerazione verso la mensa eucaristica; poi il rinnovo da parte del neo-parroco della professione di fede e il giuramento di fedeltà davanti al vescovo.

Ad accogliere il nuovo curato anche il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli e la sua vice Elisabetta Ballurio, che hanno rivolto un saluto di benvenuto, ricordando come Ivrea sia “una città in cammino”, dove ci sono problemi legati ad una sempre più evidente diminuzione demografica e occupazionale, ma, al contempo, una speranza, data dal riconoscimento che la città ha recentemente ottenuto, grazie al patrimonio culturale, dall’Unesco.

Anche monsignor Edoardo, nelle parole dell’omelia, ha ricordato l’importanza dell’unità, ribadendo che “la comunità parrocchiale è una famiglia e con lo stesso amore di una famiglia è chiamata a vivere con discrezione e delicatezza, pazienza e sopportazione, parlando e facendo silenzio a seconda delle situazioni”. Servono allora “uomini e uomini e donne che preghino, che ascoltino la voce del Signore”, capaci cioè di rispondere alla chiamata, come don Mauro, che non si è tirato indietro di fronte a questa richiesta.

“Solo nella preghiera e nell’adorazione, lì c’è la sorgente dell’evangelizzazione”: ecco la vera missione, il programma pastorale per la Parrocchia, il “fuoco da far ripartire” (utilizzando le parole del sindaco), la sfida lanciata a questa comunità verso il futuro.

elisa moro