Giovedì 18 aprile la Città Metropolitana di Torino e i Comuni di Candia Canavese, Mazzè e Vische hanno firmato l’accordo con cui si avvia la costituzione della Comunità consultiva del Parco del lago di Candia, secondo quanto previsto da uno schema di convenzione che l’ente di area vasta ha formalizzato con un decreto della sindaca metropolitana nel novembre del 2018.

La convenzione stipulata dalle amministrazioni comunali e dalla Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, alla vigilanza ambientale, alle aree protette e alla tutela della fauna e della flora ha come obiettivo la promozione della visibilità e della fruibilità pubblica del Parco del lago di Candia, da perseguire attraverso azioni di informazione e di coinvolgimento della popolazione locale. La convenzione è lo strumento scelto dalla Città metropolitana e dal Comune di Candia per salvaguardare il patrimonio di esperienze e di sinergie tra enti e associazioni del territorio e proseguire nell’applicazione di standard qualitativi e quantitativi di gestione dell’area protetta. Il coinvolgimento del territorio nel supporto e nella collaborazione per la gestione del Parco è la premessa irrinunciabile del nuovo assetto organizzativo. Tale coinvolgimento potrà essere formalizzato con la costituzione del tavolo del parco, esplicitamente prevista nel testo della convenzione.

Il Parco naturale del lago di Candia è stata la prima area protetta a essere istituita da una provincia italiana, nel 1995. La sua gestione è stata oggetto di una convenzione fra l’allora Provincia di Torino – oggi Città metropolitana – e i Comuni di Candia Canavese, Mazzè e Vische, proprio al fine di coinvolgere il territorio in una gestione partecipata del sito. L’organo consultivo che l’Ente di area vasta e i Comuni del Parco del lago di Candia hanno deciso di costituire ha lo scopo di consentire la partecipazione delle comunità locali alle scelte programmatiche per la tutela dell’area protetta.

Il Parco del lago di Candia è un elemento fondamentale della Rete Ecologica Metropolitana e Regionale e la collaborazione tra Città Metropolitana ed Enti e attori locali può contribuire alla crescita della coscienza ambientale tra i cittadini e allo sviluppo di modelli di aggregazione sociale compatibili con l’ambiente lacustre del parco e di modalità di gestione dell’area protetta che siano sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico. La Comunità consultiva dovrà incentivare le attività produttive locali compatibili con la valorizzazione e la tutela del territorio protetto.

 

Il lago e la palude nati da un ghiacciaio preistorico

Sono trascorsi circa ventimila anni da quando il grande ghiacciaio balteo, nel suo ritiro all’interno della valle d’aosta, trasformò la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi: Sirio, San Michele, Viverone, Candia. Gli specchi d’acqua in cui si riflette oggi il paesaggio canavesano sono accomunati dalla stessa origine ma non dal medesimo destino: a differenza dei laghi non lontani, lo specchio d’acqua di Candia riverbera un paesaggio assai più integro, che si è mantenuto esente da eccessive interferenze antropiche. La scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino di conservare notevoli condizioni di naturalità, che fanno del lago e della vicina palude una delle più importanti zone umide del Piemonte, non a caso inserita nell’elenco dei siti di importanza comunitaria – oggi zone speciali di conservazione – ai sensi della direttiva habitat dell’Unione Europea. Il lago ha dato il nome al primo Parco di interesse provinciale italiano, istituito come detto nel 1995 su proposta della Provincia di Torino. i quasi 350 ettari del parco comprendono il lago, la palude e la paludetta.

Situato fra Candia e Mazzè a una quota di 226 metri, il lago ha una superficie di 1.5 km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. È alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale. il deflusso avviene attraverso il canale traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Oltre 400 sono le specie floreali presenti, fra le quali alcune varietà idrofile non comuni come il trifoglio fibrino, l’utricularia, la potentilla palustre e la rarissima violetta d’acqua (hottonia palustris). Dal punto di vista faunistico la ricchezza maggiore è sicuramente rappresentata dall’avifauna. Situato sulla rotta sud-occidentale, il lago di Candia è un importante luogo di sosta per gli uccelli svernanti e di passo. Duecento le specie censite, tra le quali il tarabuso, il tarabusino, l’airone rosso e, in particolare, la moretta, che ha fatto del Parco uno dei principali siti di nidificazione in Italia.

Poche e vaghe sono le notizie storiche sulla fauna ittica. Sul lago insistono fin dal XVI secolo diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento fino a pochi decenni or sono per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la carpa, la tinca, il luccio, il cavedano, la scardola, il persico trota, il persico reale e il pesce gatto (le ultime tre immesse). Il parco è interessante anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati.

Il parco si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca. Le acque del lago ospitano allenamenti e competizioni di canottaggio e canoa e ospiteranno nell’estate 2019 le gare degli European Master Games.