(di Filippo Ciantia)

È venuta in Italia per un evento celebrativo e di fundraising per la scuola di Ostetricia che dirige a Kalongo. Il venerabile Giuseppe Ambrosoli, appena iniziata la sua attività di direttore dell’ospedale, decise di aprire una scuola per avere il personale necessario ad aiutare le donne nell’attività più nobile, ma anche più pericolosa in quelle terre d’Uganda: partorire un bambino. Aveva ben chiaro che occorresse salvare l’Africa con gli africani, ma che la donna era il perno indispensabile della vita sociale.

Ci ha raccontato la vita della scuola, che compie sessant’anni ed è considerata la migliore di tutto il paese: centinaia di infermiere ostetriche hanno imparato in quello sperduto ospedale la loro stimata professione. Ciò che rende felice Carmel è aiutare queste giovani donne a crescere, facendole passare da situazioni di emarginazione a donne istruite e mature che possono offrire un contributo alla propria comunità e alla nazione.

“Desidero essere un ponte su cui tutti possano passare. Ma soprattutto voglio servire le giovani donne. Sono felice quando vedo queste ragazze diventare abili ostetriche che salvano vite: e hanno sempre il compito di salvare almeno due vite, la madre e il bambino.”

“Nel mio insegnamento e in tutta l’impostazione educativa della scuola puntiamo innanzitutto a non confidare solo negli strumenti logistici, che spesso mancano nei nostri ospedali, ma ad usare l’intelligenza per prendere sempre la decisione giusta. In secondo luogo, lavoriamo affinché diventino ostetriche con un cuore capace di servire e amare: le donne a loro affidate non incontreranno solo una brava professionista, ma una ostetrica amica. Infine, desidero che abbiano mani abili per fare tutto quello che è necessario, con maestria.”

Viene proiettato un breve filmato che descrive la storia di Patricia Lagua Leo, una giovane ostetrica. La ragazza racconta le sofferenze di una infanzia molto difficile per la morte della mamma quando era piccolissima e per la povertà in cui viveva la sua famiglia.

Si è diplomata poche settimane fa. Ricevendo il certificato ha esclamato: “Ora capisco perché i miei genitori mi hanno chiamato Lagua Leo. Sapevano che per me c’era una promessa grande. Il mio nome, infatti, significa Happy Today, Felice Oggi.”