Sequestrati un centinaio di monili d’oro di dubbia provenienza. Sanzioni per oltre 300 mila euro.
Alle domande dei Finanzieri circa la provenienza di quel centinaio di monili d’oro custoditi all’interno del suo negozio, non è stato in grado di fornire alcuna giustificazione plausibile.
Per questo motivo, un cinquantenne, titolare di un compro oro del basso Canavese, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Torino per ricettazione.
Un centinaio, come detto, i monili sequestrati già destinati alla fusione, per un peso di circa mezzo chilogrammo e per i quali l’imprenditore non è riuscito a fornire documentazione circa la provenienza.
Nel corso dell’intervento, condotto dai Finanzieri della Compagnia di Ivrea, sono state riscontrate ulteriori violazioni della normativa del settore: dalla documentazione inerenti le vendite o acquisti di compro-oro carente, alla mancata segnalazione alle competenti autorità delle operazioni c.d. di “sospetto di riciclaggio”, sino all’inottemperanza di un’adeguata verifica della clientela. Violazioni, queste ultime, riscontate anche tra gli altri “compro-oro” del Canavese e del chivassese controllati negli ultimi giorni dai Finanzieri di Ivrea che hanno anche comminato sanzioni per oltre 300.000 euro.
L’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea per ricettazione mentre sono in corso, da parte degli inquirenti, gli approfondimenti per accertare la provenienza dei monili ed, eventualmente, restituirli ai legittimi proprietari.
I controlli svolti negli operatori del settore rientrano nella più ampia strategia di prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività illecite e di finanziamento del terrorismo, ambito nel quale la Guardia di Finanza, opera in via primaria, quale polizia economico-finanziaria.