La Città metropolitana di Torino e l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas) hanno firmato un protocollo di intesa che ha come oggetto sensibilizzare le famiglie sui compiti del tutore e dell’amministratore di sostegno, e prevede la formazione degli operatori degli Sportelli Sai? sulle corrette modalità di compilazione dei rendiconti e delle relazioni sulla gestione finanziaria destinati al giudice tutelare.
Gli sportello Sai? – creati dall’Anffas – sono un servizio di accoglienza per fornire gratuitamente informazioni, suggerimenti e consulenza su tutti i principali argomenti di interesse per la disabilità, in particolare quella intellettiva e relazionale: agevolazioni, documentazione e modulistica legislativa, lavoro, scuola.
Il protocollo d’intesa ha formalizzato una collaborazione gratuita per promuovere la cultura della protezione dei diritti dei soggetti fragili. Infatti la peculiarità dei temi trattati dai magistrati dell’Ufficio del giudice tutelare e delle caratteristiche dei tutori e degli amministratori di sostegno, che, spesso, sono familiari delle persone fragili non abituati a relazionarsi con le dinamiche del Tribunale, rende necessario un ruolo di accompagnamento, come quello che svolge l’Ufficio di pubblica tutela della Città metropolitana di Torino.
Uno dei risultati del protocollo è stata l’attivazione di un corso di formazione rivolto ai soci dell’Anffas sulle tematiche connesse alle misure di protezione giuridica che si è svolto in due sessioni, 21 e il 28 giugno presso la sala Stemmi della Città metropolitana.
“Il protocollo d’intesa fa parte di una strategia” spiega il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “per creare “un sistema diffuso” della pubblica tutela che risponde pienamente all’esigenza di facilitare l’omogeneità e la correttezza delle informazioni, da un lato decongestionando il carico di lavoro della cancelleria a livello del territorio sottoposto alla giurisdizione del medesimo Tribunale, dall’altra aiutando le persone fragili a vivere pienamente i propri diritti”.