“Trovare risorse mancanti  per rispettare patti e contratti tra stato e autonomie locali”.

“PER GLI INCENTIVI ALLE FUSIONI DI COMUNI FATTE NEGLI ULTIMI ANNI, È IMPORTANTE CHE LO STATO, IL MEF, POSSA TROVARE LE RISORSE MANCANTI”.

Ritorna sullo spinoso problema del mancato rifinanziamento del fondo per  i comuni “fusionati” -di cui tanto abbiamo scritto sul nostro settimanale in edicola il giovedi – Marco Bussone , presidente di UNCEM.

“Quanto finora è stato previsto di ripartire può essere una prima tranche alla quale deve seguire un secondo stanziamento. Si tratta infatti di rispettare un patto, un contratto fatto dallo Stato con le autonomie locali, con quei Comuni che hanno deciso di andare verso la fusione e hanno riorganizzato le macchine amministrative sui territori”.

Uncem ha inviato una lettera al Viceministro dell’Economia Laura Castelli chiedendo un intervento in legge di bilancio per individuare le risorse mancanti. “Al momento chiediamo un segnale politico – dice Bussone – Il tema non deve però essere ridotto a fusioni si, fusioni no. Non è questo il punto oggi. L’istanza è diversa. I processi di fusione, lo strumento stesso della fusione, il meccanismo che lo consente, gli incentivi economici per i Comuni fusi, potranno certamente essere ridefiniti in apposite leggi relative all’ordinamento degli Enti locali. Di certo daremo, quando sarà richiesto e utile, un contributo valido al dibattito. Ritengo però oggi necessaria un’integrazione delle risorse per i Comuni che sono andati a fusione negli ultimi anni, come anche i Colleghi di Anci nelle scorse ore hanno chiesto al Governo”.