Nei giorni scorsi, la DIGOS della Questura di Torino, a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e diretta dalla Polizia di Prevenzione (UCIGOS), ha eseguito diverse perquisizioni delegate con la collaborazione degli omologhi uffici di Varese, Pavia, Novara e Forlì, traendo in arresto (convalidato il 12 luglio con applicazione della misura cautelare in carcere) il cittadino italiano Fabio Del Bergiolo, di 60 anni, per la detenzione, presso la propria abitazione di Gallarate, in provincia di Varese, di un ingente quantitativo di armi da guerra (tra cui fucili di assalto e mitra) e di armi comuni da sparo, di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense.
Nel medesimo contesto operativo la Polizia di Stato ha sottoposto a Fermo di Indiziato di Delitto un cittadino svizzero Alessandro Michele Aloise Monti, di 42 anni, e un altro italiano Fabio Amalio Bernardi, di 51 anni, entrambi responsabili di detenzione e messa in commercio di un missile aria-aria MATRA in utilizzo alle forze armate del Qatar.
L’attività di polizia giudiziaria, iniziata nel luglio 2018 anche con l’attivazione di intercettazioni telefoniche e telematiche, trae origine dalle attività di alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass, in Ucraina.
Subito dopo la perquisizione dell’abitazione di Del Bergiolo (ex funzionario doganale, evidenziatosi nel 1998 tra i fondatori dell’ex movimento “M.A.C., Movimento di azione confederata” – che promuoveva la libera vendita delle armi” – e candidatosi alle elezioni al Senato del 2001 nelle fila di “Forza Nuova”), la Polizia di Stato di Torino si è recata nei pressi dell’aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, dove, all’interno di un grande deposito, ha trovato un involucro cilindrico di circa 4 metri contenente un missile aria-aria modello MATRA MP EM F20 S530 di fabbricazione francese, della lunghezza di 3,54 metri con indicazioni circa la provenienza dalle forze armate del Qatar. A questo punto l’area circostante è stata messa subito in sicurezza al fine di consentire, con le dovute precauzioni e cautele, l’intervento di personale altamente specializzato dell’Esercito Italiano che ha constatato che si trattava di un missile aria-aria privo di carica esplosiva ma riarmabile da persone specializzate nel settore.
Grazie ad alcuni approfondimenti investigativi è stata accertato che il missile e lo stesso deposito erano a disposizione di Alessandro Michele Aloise Monti e Fabio Amalio Bernardi, entrambi con precedenti di polizia, i quali sono stati localizzati in un Hotel adiacente l’aeroporto di Forlì e sottoposti a “Fermo di Indiziato di Delitto” da parte di personale della DIGOS di Torino, in collaborazione con l’omologo ufficio della Questura di Forlì. Il Deposito, contenente numerosissimo materiale militare, tra cui due contenitori lanciarazzi, è stato sottoposto a sequestro al fine di una più approfondita analisi delle strumentazioni ivi contenute. Le indagini sono ancora in corso.