(Graziella Cortese)

La seconda parte della celebre frase di Neil Armostrong diceva: “… un grande passo per l’umanità”, per indicare che sulla luna ci siamo andati proprio tutti. Il 20 luglio si celebra la ricorrenza dei 50 anni dal primo allunaggio, con gli occhi puntati al cielo e una giusta dose di nostalgico timore. Nelle sale cinematografiche ritorna (dopo la prima uscita ad aprile) il film di Paolo Zucca, esempio di cinema italiano emergente, insolito e un po’ stralunato appunto.

Dino e Pino sono due agenti segreti italiani che, durante una normale giornata di lavoro, ricevono una telefonata concitata da parte dell’Intelligence americana: qualcuno in Italia, in Sardegna per la precisione, è diventato proprietario della luna! Una cosa inammissibile secondo i trattati internazionali sui corpi celesti… e soprattutto per gli Stati Uniti che, si sa, hanno sempre considerato il territorio lunare come fosse casa loro. I due uomini decidono quindi di reclutare un inviato speciale da trasferire in Sardegna, il soldato Kevin Pirelli, dal marcato accento milanese, ma con un nome vero tenuto nascosto che ne svela le origini: Gavino Zoccheddu.

Il giovane dovrà quindi seguire lezioni per trasformarsi in un vero sardo e introdursi nel paesino di Cuccurumalu, dove dovrà scovare il misterioso e colpevole acquirente della luna, e portare a termine la sua missione. Tra incontri grotteschi ed episodi surreali Gavino scoprirà che tutto è nato per una lacerante questione d’amore.

Scritto dallo stesso regista e da due nuove e istrioniche sceneggiatrici, Barbara Alberti e Geppi Cucciari, il soggetto della pellicola è divertente e visionario, anche se molto concede alla tradizione sarda e ad alcuni stereotipi culturali… Ma forse l’intento è proprio quello di riappropriarsi delle radici geografiche più profonde per poi guardare oltre, verso gli spazi siderali; e il tema affrontato ci riporta allo scenario futuro del possibile sfruttamento delle risorse extraplanetarie…

L’uomo che comprò la luna
di Paolo Zucca
paese: Italia 2018
genere: commedia
interpreti: Jacopo Cullin, Stefano Fresi,
Francesco Pannofino, Benito Urgu, Angela Molina
durata: 1 ora e 45 minuti
giudizio: interessante-bello