Entra nell’ordine dei francescani, svolge un intenso apostolato in Europa e in Asia.

Ammalato di tubercolosi, fonda il periodico “Cavaliere dell’Immacolata”. E’ deportato ad Auschwitz e destinato ai lavori più umilianti, dispensando assistenza spirituale ai detenuti e offrendo infine la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia.

Giovanni Paolo II lo ha chiamato “patrono del nostro difficile secolo”.