Il Risveglio Popolare va in vacanza per tre settimane: è occasione per il Vescovo di augurare buone vacanze ai lettori, e a chi, con impegno di tutto l’anno, lavora al giornale. Ma è anche occasione per augurarle a tutti.
So bene che c’è chi in vacanza non ci può andare, per diversi motivi. Penso a chi le vacanze non le potrà fare per lavoro o per mancanza di mezzi sufficienti; penso ai malati e a un buon numero di anziani: è a loro che farò visita, come ogni anno, nelle strutture ospedaliere e di assistenza, dopo aver io avuto la fortuna di due settimane di riposo in luglio, e ne ringrazio Dio.
E penso a chi le vacanze le sta facendo o le farà: “vacanza” significa tempo libero dai consueti impegni. Il riposo, per chi è impegna- to lungo l’anno, non è un lusso e sono tanti i modi di gestirlo. Ciò che mi pare importante è quanto dicevo ai giovani studenti, in qual- che occasione: vacanza non è tempo vuoto; è tempo libe- ro da qualcosa che, in altri momenti, si è obbligati a fare; sono i giorni della “gratuità” e la “gratuità” – diceva un grande educatore – è “il valore più grande del- l’uomo, ciò per cui vale la pena vivere”. Proprio da come usa il tempo libero si vede in un giovane – come in un adulto – quello che gli sta maggiormente a cuore. Se uno lo disperde, non ama la vita; se la vacanza non è il momento in cui uno si impegna liberamente, non costretto, col valore che riconosce prevalente nella sua vita, non si impegna affatto con niente. La vacanza, per questo, è una cosa importante.
† Edoardo, vescovo