(Graziella Cortese)
Forse prima di tutto occorre ricordare chi è la pecorella Shaun e come sia arrivata a una grande notorietà… Nel 1995 è nata come personaggio “derivato” da un cortometraggio animato inglese e in seguito, grazie alla sua disarmante simpatia, è diventata protagonista di una serie televisiva e di cartoni animati distribuiti in tutto il pianeta. Realizzati con la tecnica stop motion, i filmati vengono prodotti dalla Aardman Animations, così come la pellicola in questi giorni nelle sale.
Nel nord dell’Inghilterra, alla fattoria Molly Bottom Farm, la vita trascorre tranquilla e le vicende della comunità di animali vengono vivacizzate da Shaun, pecora anticonformista e intraprendente che riesce a tenere a bada Bitzer, il cane pastore, un tipo in realtà molto tollerante, e l’agricoltore (che non ha nome), uomo spesso distratto che non si accorge delle strane avventure dei suoi animali anche a causa di una forte miopia.
La pace della campagna inglese viene interrotta da misteriosi bagliori nel cielo notturno: una piccola astronave aliena finisce proprio nel cortile della Molly Bottom Farm, e un piccolo, misterioso extraterrestre si avvicina al gregge spaventando gli animali che incontra.
L’alieno è in realtà una femminuccia di nome Lula: è in pericolo perché una enigmatica agenzia governativa la sta inseguendo per catturarla e ora, per salvarsi, deve al più presto ritornare al suo pianeta. Chi meglio di Shaun può prodigarsi per far conoscere il mondo circostante alla nuova amica e imbarcarsi in un’avventura stellare?
La serie animata è caratterizzata dal fatto di non avere dialoghi parlati, è un insieme di versi e mugolii (anche da parte degli umani presenti!), che non hanno necessità di doppiaggio; l’apparente semplicità delle trovate comiche ha garantito un’ampia diffusione e permesso di vincere l’International Emmy Award come miglior programma per ragazzi.