Il suo ricordo sarebbe andato perduto se non fosse stato per il primo vescovo di Torino, San Massimo, che lo citò in uno dei suoi sermoni.
Scampato al martirio della Legione Tebana (o Tebea), fu ucciso nei dintorni di Torino.
Le sue reliquie sono conservate nella Chiesa dei Santi Martiri in Via Garibaldi, a Torino, costruita dal duca Emanuele Filiberto con il volere, anche, di San Pio V, piemontese.