“Natale Insieme” è l’incontro di due mani che si tendono
(Cristina Terribili)
L’arrivo del Natale spesso è accompagnato da sentimenti discordanti. Ci sono le corse per i regali, sempre di più scelti su internet e recapitati direttamente a casa, ci sono i malumori per gli inviti in famiglia, soprattutto quando non sono mai stati sopiti vecchi risentimenti e ci sono le solitudini che si amplificano perché si fa i conti con quello che manca.
Le cose e le persone che mancano a Natale diventano un dolore sordo, amplificano gli spazi vuoti e bui della casa e dell’anima.
E quest’esperienza, spesso comune e spesso sentita da chi è sensibile, ha visto il moltiplicarsi di manifestazioni di solidarietà in tante città italiane.
Sono in molti ad organizzare pranzi di Natale o di Capodanno, e c’è chi ospita in casa chi non ha una famiglia con cui stare.
Ma quello che ci piace dell’iniziativa “Natale Insieme” di Ivrea, è che dalla grande città ci si sposta in un centro più piccolo, che riconosce le difficoltà di tante persone e che non le isola, non le allontana, non le rende trasparenti.
Qualcuno, ad Ivrea, festeggerà come si deve, e festeggerà bene perché c’è qualcun altro che sta pensando proprio a lui.
Chi sarà ospitato nella cornice cittadina di Santa Marta, troverà la festa nel senso vero del termine, respirerà la gioia dell’incontro di chi ha predisposto “un pranzo con i fiocchi”, una tavola curata, l’eccellenza di una cucina e di un servizio.
Chi arriverà a Santa Marta troverà degli amici pronti ad accoglierlo, con la gioia e il desiderio di mettere a disposizione il meglio. Il meglio di sé, il meglio che ha, che con l’aiuto di tanti rende unica una giornata.
Se si incontra un amico, se si incontra una persona che si ama, si dovrebbe fare questo, si dovrebbe avere la voglia di condividere quello che si ha. E i volontari di Santa Marta si stanno preparando ad accogliere tanti amici, di tutte le età, per un dono e per pranzare insieme, fare festa insieme.
La parola d’ordine sarà condivisione, allegria, perché il Natale non faccia paura, e perché non risalgano sulla croce inorriditi dal mondo i “poveri Cristi” cantati da Capossela.
Oggi è l’ultimo giorno per le prenotazioni, al momento sono 60 ed è già molto bello e significativo per essere “una prima volta”.
Per chi non se la sente di chiamare ma ne avrebbe bisogno, mi sento di ricordare che la ricchezza non è mai fatta dai soldi che una persona ha in tasca o in banca, la ricchezza è negli occhi che ci guardano con amore, nelle mani che si tendono per sorreggere e ognuno è dono per l’altro, ognuno può rendersi speciale in mille modi. E il Natale di Santa Marta si compone di tanti elementi, ma il fine ultimo è quello di mangiare insieme, di stare insieme in una delle giornate più belle dell’anno.
Quando si sta tra amici si porta quello che si ha, soprattutto il desiderio di incontrarsi, la voglia di stare insieme, la gioia di partecipare ad un pezzettino di vita di un’altra persona.
Chi ha organizzato non desidera mettersi in mostra, desidera solo mescolarsi insieme agli altri, stringere le mani, versare o farsi versare l’acqua da bere, ascoltare e raccontare storie, ed è per questo che il Natale di Santa Marta è ancora più bello, perché non ha bisogno di fare differenze, non ha bisogno di mettersi in mostra.
Madre Teresa scriveva che “Natale è ogni volta che sorridi ad un fratello e gli tendi la mano”.
La mano tesa si completa solo se ha un’altra mano che si tende a toccarla. Ancora oggi, al numero della Caritas Diocesana 0125/45654, vi aspettano per aggiungere un posto a tavola.