(Marco Notario)
SAN BENIGNO – Era il 18 maggio 1994, esattamente 25 anni fa, e San Benigno subiva la più disastrosa delle sue cinque alluvioni, quella in pieno centro paese. Significative le foto di via Bianco trasformata in fiume e della centrale via Umberto I con la barca dei Vigili del fuoco.
Riportiamo alcuni passi de Il Risveglio Popolare del 26 maggio 1994.
“Ore 13.30. Il rivo Baudino esce dal suo letto. Nel giro di 10 minuti i quattro ponti di via Ivrea sono coperti. Alle 14.30 tutto è un unico fiume impetuoso che si abbatte su via Bianco e via Trieste. Cancelli divelti, muri abbattuti. Ma il peggio deve ancora avvenire. Il Naspice (un insignificante rigagnolo) incomincia a tracimare come una sorgente sotterranea e il quadrato centrale compreso tra via Trieste, via Regina, via Carlo Alberto, via Umberto e Miaglia diventa un inferno. Le vie Otta, canonico Notario, della Pace sono come un catino riempito. Auto sommerse fino al tetto, abitazioni allagate fin quasi ai soffitti. Intanto anche il Malone fa i capricci. Chiuso il ponte della ferrovia, chiuso il ponte alle auto, allagate le strade per Bosconero e Chivasso, ancora rotto il ponte sull’Orco per l’alluvione del 1993, San Benigno è isolata. I bambini del tempo pieno non possono tornare a casa e si ospitano provvisoriamente da parenti, amici, dai Salesiani. Una vera apocalisse che però ha visto il prodigarsi di tanta gente… I vigili del fuoco traevano in salvo l’ultima persona alle quattro del mattino…”.
Per completezza diciamo che le altre 4 alluvioni si sono susseguite in quest’ordine: 1992 esondazione del Malone e crollo del campo sportivo; 1993 l’Orco fa crollare il ponte verso Foglizzo; 1994, dopo l’alluvione in centro di cui sopra, altra alluvione a settembre con esondazione del Malone; 2000, esondazioni di entrambi i fiumi con blocchi alla viabilità, ma per fortuna minori danni.
Poi sono intervenute, meno male, le opere pubbliche di regimentazione e soprattutto… si è tralasciato di smuovere gli dei della pioggia dallo scurolo!