Il clero canavesano piange la sua prima vittima per l’epidemia di Coronavirus: si tratta di don Pierfranco Chiadò Cutin, parroco di Bosconero. Il decesso è avvenuto oggi, martedì, nel pomeriggio all’ospedale di Ciriè, dove il sacerdote era ricoverato da una decina di giorni. Avvertiti i primi sintomi di difficoltà nella respirazione, era stato trasportato in ospedale dove il tampone aveva accertato l’infezione da Covid-19: le sue condizioni di salute non erano parse in un primo momento particolarmente critiche, ma la situazione è peggiorata col tempo sino a rendere necessaria l’ossigenazione forzata e l’intubazione. A nulla sono però valsi gli sforzi dei sanitari, a fronte della particolare virulenza della malattia, il cui decorso si è rivelato letale.

72 anni, originario di Feletto, don Pierfranco (da tanti chiamato amichevolmente “Pif”) era stato ordinato sacerdote l’8 settembre 1973 da monsignor Luigi Bettazzi, che lo volle per alcuni anni suo segretario particolare. Fu anche viceparroco a Chivasso per 8 anni, prima di prendere possesso della parrocchia di Bosconero dove si distinse in modo particolare per l’operato nella locale Casa di Riposo, ente del quale era tuttora presidente. Proprio la struttura bosconerese sta vivendo giorni difficilissimi, con tre decessi e decine di ospiti risultati positivi ai tamponi per il Coronavirus. Nulla si sa al momento della data e delle modalità della sua sepoltura, che saranno condizionate anche dalle ben note restrizioni attualmente in vigore per quanto concerne i funerali. Il vescovo monsignor Edoardo Cerrato invita tutta la diocesi a unirsi nella preghiera di suffragio per un sacerdote che ha generosamente speso la sua vita al servizio del Vangelo e del prossimo. Una preghiera cui si unisce commossa anche la redazione de Il Risveglio Popolare, che ricorda il “Pif” come amico e collaboratore leale e fedele.