CHIAVERANO – 10 mila 910 euro: è la cifra destinata dal Dipartimento della Protezione civile al Comune di Chiaverano. L’importo sarà utilizzato per aiutare le persone in difficoltà, seguendo i criteri elencati dal sindaco Maurizio Fiorentini.

“Accedono prioritariamente alla misura di ‘solidarietà alimentare’ – spiega – coloro che non hanno altri contributi pubblici; per l’individuazione dei beneficiari, in raccordo con il consorzio InReTe, si partirà dai nuclei seguiti da servizi sociali, purché per l’appunto non ricevano altri contributi; inoltre, in collaborazione con la Caritas chiaveranese, gestiremo ogni altra situazione non seguita da InReTe”.

La sussistenza dei requisiti dovrà essere resa mediante autocertificazione (“auspicando che sia stabilito un modello unico a livello nazionale”). “Essendo possibile – aggiunge il sindaco – procedere con voucher o con pacchi alimentari, anche con confezioni ad hoc, ad esempio nel caso di bimbi piccoli, noi abbiamo deciso per un sistema misto”. Il contributo verrà dunque erogato, per il 50% del suo valore, consegnando direttamente una “borsa spesa” contenente beni di primaria necessità non deperibili (pasta, scatolette, olio, prodotti di pulizia…) e per l’altro 50% un buono spendi- bile esclusivamente presso gli esercenti del paese che hanno aderito all’iniziativa: macellerie Avondoglio e Verre Orleto, alimentari La Censa e Realis Luc Ornella, Bottega del Rosmarino e non solo, e gli ambulanti del mercato salumi e for- maggi Parise Marilena, Sasso Achille e Giovanna Chirilo. Resta inteso che il buono spesa potrà essere speso sola- mente per generi alimentari, di igiene personale e di pulizia della casa (carne, frutta, verdura, pane, prodotti da forno, carta igienica, dentifricio…) che non siano già presenti nella borsa spesa.

Qualora fosse necessario acquistare prodotti non presenti nella borsa spesa e non disponibili negli esercenti del paese, è possibile contattare il Comune allo 0125/54.805 segnalando l’esigenza.

La distribuzione delle borse spesa e dei buoni sarà effettuata considerando le necessità di un mese del nucleo familiare. I buoni spesa saranno forniti in tagli nominativi e numerati da 10 euro e dovranno essere spesi interamente (non è previsto il resto in contanti).

Nel caso di necessità non alimentari (acquisto di legna da ardere, pagamento di bollette…) il Comune ha stanzia- to un fondo iniziale di 5 mila euro, che erogherà in forma di contributo alla Caritas chiaveranese: pertanto le esigenze di questo tipo saranno da indi- rizzare alla Caritas la quale, prima dell’erogazione, verificherà con il Comune la sussistenza dei requisiti.

Ma c’è di più: un cittadino ha segnalato l’iniziativa delle “ceste appese” in varie parti d’Italia: il Comune l’ha accolta con entusiasmo, e lanciato dunque l’idea di una cesta, anzi, di una “cavagna appesa”: la si può trovare vicino all’armadio del book-crossing all’Infopoint di piazza Ombre.

“Chi può metta – dice il sindaco –, chi ha bisogno prenda. È possibile lasciare prodotti alimentari non deperibili, prodotti per l’igiene personale o per la pulizia della casa. Insomma, tutto quello che si pensa possa essere d’aiuto. È un piccolo gesto fatto col cuore per chi sta vivendo un grave momento di difficoltà”.