(Editoriale)
Sempre festa è! Anche se mancherà qualcosa al programma e alla tradizione.
Martedì prossimo ricorrerà la festa di San Savino, patrono di Ivrea; senza la fiera dei cavalli che trainavano l’intero programma della settimana e davano uno scossone salutare all’economia cittadina, e senza la traslazione dell’urna del santo e la processione per le vie della città. Ci sarà la Messa solenne; al santo patrono va chiesta la sua intercessione.
I ridimensionamenti di feste, fiere e sagre capitano un po’ dappertutto, quando non saltano direttamente all’anno prossimo.
Tutto ciò non fa bene all’economia ma neppure al morale; vogliamo credere che tante rinunce e sacrifici allontanino non solo il rischio di una seconda ondata ma portino a zero i contagi, i malati, i ricoverati e i morti. Ne abbiamo abbastanza, mentre osserviamo quanto e come si sta riaprendo la parentesi estiva nella quale tutto sembra ancora così incerto; le spiagge si popolano lentamente, qualche turista si muove, i parchi si animano e i bei posti vicini a casa sembrano attrarre più che le bellezze lontane.
Nell’insicurezza c’è chi ha deciso di non allontanarsi troppo da casa; la paura condiziona ancora le nostre scelte e la malinconia, effetto collaterale dell’isolamento forzato, accompagna i nostri gesti e le nostre espressioni.
Stiamo facendo delle “prove tecniche” di vacanza – e di vita quotidiana – per vedere come ce la caviamo, dopo essere usciti dal “virtuale” in cui ci aveva cacciati il virus e ora alle prese con il rimetterci “in presenza” tutti i giorni, riconnettendoci con le persone.
Proprio come hanno dovuto fare i maturandi, richiamati alla realtà dall’obbligo della presenza davanti alla commissione d’esame.