(Filippo Ciantia)
Al St Jude Children’s home di Gulu, nel nord dell’Uganda, hanno raccolto la sfida del lockdown. La piccola scuola primaria che accoglieva anche esterni è stata chiusa: impossibile seguire chi è rimasto a casa, che deve affidarsi alle trasmissioni radiofoniche organizzate dal Ministero dell’Educazione ugandese.
L’orfanotrofio, che ospita 90 bambini – diversamente abili, malati di AIDS, orfani e abbandonati – è stato invece completamente riorganizzato. Ognuno può contribuire alla vita della singolare comunità. Infermiere, fisioterapisti, assistenti sociali, educatori e alcuni volontari sono rimasti a vivere all’interno dell’orfanotrofio. Sarte e personale amministrativo lavorano da remoto. Così si evitano e riducono inutili e pericolosi contatti.
Sono state organizzate 4 classi per permettere a tutti di continuare gli studi, i giochi e le danze per i più piccoli. In questa nuova situazione, tutti si danno da fare più di prima, senza badare alla fatica, ma trascinati dalla novità e dalla creatività. I ragazzi più grandi dopo la scuola, vanno nei campi dell’orfanatrofio a coltivare.
Imparano così l’attività più comune ed importante del loro popolo, che permette il nutrimento, ma anche la conoscenza della natura, della protezione del territorio, del lavoro comunitario.
Qui vivono Anna e Vito da Maglie. Infermiera e chirurgo, dopo 5 anni di cooperazione in Uganda, erano rientrati in patria. Quando Vito è andato in pensione, Anna si è licenziata e sono ripartiti: è una partenza nuova, perché il cuore è giovane. Ne parlano in pubblico il 29 ottobre 2019 salutando la loro comunità nella chiesa dell’Immacolata.
Come 29 anni prima si erano promessi il reciproco sì come sposi, ora ridicono sì alla missione ad gentes. Lasciano a Maglie un’opera bellissima, la “Casa del Sorriso”, luogo di accoglienza e cura per 18 persone con disabilità.
Eccoli, adesso, all’orfanatrofio St Jude, ad accompagnare l’impegno di fratel Elio Croce. Anna si mette al servizio a pieno tempo dei ragazzi, con la stessa passione con cui anni prima aveva dedicato se stessa ai malati di AIDS nella cittadina di Kitgum, 100 chilometri a nord est. Vito lavora nel vicino ospedale.
“… la prima caratteristica dell’uomo nuovo, … dell’uomo che aderisce a Cristo, che ha la fede, è la passione della missione”. (don Luigi Giussani)