Nacque a Zdunska-Wola, in Polonia.
Entrò nell’ordine dei Francescani e, proprio mentre l’Europa si incamminava verso la Seconda Guerra Mondiale, svolse un intenso apostolato missionario nel Vecchio Continente e in Asia.
Ammalato di tubercolosi, diede vita a un periodico chiamato “Cavaliere dell’Immacolata”.
Nel 1941 fu deportato ad Auschwitz, dove fu destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto di cadaveri al crematorio.
Offrì la sua vita in cambio di quella di un suo compagno di prigionia, padre di famiglia.
Le sue ultime parole furono “Ave, Maria”.