I testi della letteratura popolare parlano di Caterina come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili, abitante ad Alessandria d’Egitto.

Qui, nel 305, arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per l’occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi.

Caterina però invita Massimino a riconoscere Gesù Cristo come redentore dell’umanità e rifiuta il sacrificio.

Non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino propone a Caterina il matrimonio.

Al rifiuto della giovane il governatore la condanna a una morte orribile: una grande ruota dentata farà strazio del suo corpo.

Sarà un miracolo a salvare la ragazza che verrà però decapitata.