(Graziella Cortese)
Claudio è nel piccolo negozio di elettronica seduto davanti al Pc, e ad un tratto entra un cliente spazientito poiché attende la riparazione del computer. Ha scritto diversi messaggi urgenti, su Twitter, su Facebook, su Linkedin… e allora Claudio sbotta… Non è iscritto a tutti i social network del pianeta, ne ha abbastanza di Instagram e compagnia, non vuole più sentir parlare di 4G o 5G, di tag e di followers… Il cliente non poteva fare una cavolo di telefonata?!
La breve scena del film di Edoardo Leo è emblematica e riassume il messaggio della pellicola: quanto siamo dipendenti dalla realtà del web? E quanto è cambiato il nostro modo di comunicare?
Il protagonista è un giovane laureato in ingegneria informatica che cerca di sbarcare il lunario fornendo assistenza per riparare personal computer.
È fidanzato con Anna che è una docente precaria di matematica all’interno di una scuola superiore, ma il suo desiderio è quello di diventare insegnante di ruolo e di dedicarsi ai suoi allievi… Vivono insieme e, chissà, nei sogni c’è anche il desiderio di avere dei bambini e invecchiare uno accanto all’altra. Ma pare un sogno proibito, come per molte coppie della loro generazione.
Finché una sera, complice qualche bicchiere di troppo, Claudio sfida il popolo della rete e organizza un crowdfounding, un finanziamento collettivo: se raggiungeranno la cifra stabilita i due fidanzati pubblicheranno un filmato con scene della loro intimità.
Quando Anna scopre il video si arrabbia, i due litigano e si scontrano mentre la commedia assume toni più amari e contorni più grigi.
Ora Claudio appare disorientato e poi, quando il bottino raccolto diventa cospicuo, subentrano altri interrogativi, altri dubbi morali. In un mondo dove siamo tutti visibili e condivisibili, dove fare posto per i sentimenti più autentici?