(Filippo Ciantia)
Siamo nell’anno dedicato a Dante Alighieri, a 700 anni dalla sua morte. Nel canto dell’Inferno il poeta è invaso dalla paura dopo aver incontrato le tre fiere, simbolo dei vizi. Virgilio, sua guida, gli rivela che è stato inviato da tre donne. La Madonna stessa ha chiamato Santa Lucia, invitandola ad aiutare il povero Dante; e “Lucia, nimica di ciascun crudele”, corre da Beatrice: “loda di Dio vera,/ché‚ non soccorri quei che t’amò tanto,/ch’uscì per te de la volgare schiera?”. L’amata di Dante con il solo sguardo invita Virgilio a soccorrere l’amato.
Come le tre donne per il sommo poeta, mi figuro che in Paradiso s’incontrino Jérôme Lejeune (genetista, pediatra e attivista francese, scopritore della causa della sindrome di Down, proclamato Venerabile dalla Chiesa cattolica, ndr), Carlo Acutis e Giancarlo Rastelli.
“Parlo io – dice Lejeune – che in terra ho vissuto più a lungo di voi due, che avete raggiunto la meta terrena in breve tempo. Caro Carlo, patrono di internet, caro Giancarlo, che ti ammalavi con i tuoi malati, la Madonna ci chiede una particolare cura per un bambino.
Mamma Lorena e papà Gabriele, appena saputo della grave malattia del loro bambino, andarono ad Assisi per guardare il tuo corpo esposto ai fedeli e per contemplare come ti sei fatto invadere dalla grazia dell’Eucaristia. Per questo il bambino si chiama Carlo. Grazie a internet hanno raggiunto tua mamma Antonia, per conoscere meglio la tua personalità e la purezza che, insieme alla salute, implorano per loro figlio. Tramite l’amica Cristina, mamma Lorena ha chiesto sostegno e preghiere. In centinaia pregano per loro.
Luciana, attraverso Cristina, ha procurato le mie reliquie, che aveva ottenuto per un nipotino ammalato come Carlo. Ho messo la mia intelligenza al servizio della vita nascente e i nostri fratelli e sorelle in terra mi chiedono spesso di aiutarli. Infine, l’operazione al cuore nel neonato è stata eseguita con la ‘tecnica Rastelli’, che proprio tu Giancarlo avevi inventato e che ha preso il tuo nome. Il cardiochirurgo in tal modo ha potuto conoscerti veramente, attraverso Lorena, che gli ha regalato il libro (‘La prima carità al malato è la scienza’) che narra la tua vita…”.
L’avvenimento di un bambino ammalato “dà inizio a un popolo… un legame di appartenenza tra persone fino a quel momento estranee”.
Gabriele e Lorena, Carlo e sorelline, non sarete mai soli nell’aspro cammino della vita. C’è un popolo che tiene insieme cielo e terra: si chiama Comunione dei Santi.