(Graziella Cortese)
Oggi, venerdì 3 settembre, alle 21 a Castellamonte verrà proiettato il film-documentario “La bambina che non sapeva odiare”, una testimonianza vivida dell’Olocausto e dei giorni di prigionia ad Auschwitz. La sede dell’evento sarà l’oratorio castellamontese La Rotonda, nel cuore della cittadina canavesana. La pellicola è stata prodotta grazie all’associazione La Memoria Viva-Umanità senza Confine, che persegue, senza scopo di lucro, finalità civiche, sociali e culturali.
La storia narrata è quella di Lidia Maksimowicz, signora polacca oggi ottantenne, testimone di una delle più grandi tragedie dell’umanità. Il suo racconto comincia con il desiderio di un viaggio: un percorso che la conduce sulle orme di papa Karol Wojtyla, su fino alle montagne valdostane e al Comune di Introd, dove Giovanni Paolo II soggiornava nel periodo estivo. E qui conosce Eleonora, giovane giornalista, e i ricordi riaffiorano si trasformano in racconto.
Lidia ora vuole conoscere e narrare ciò che ha visto perché non si possa ripetere più: nel lontano 1942, a soli due anni, venne catturata e trasportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau per essere internata nella “baracca” dei bambini, luogo dove perpetrava i suoi esperimenti il famigerato dottor Mengele.
Che momento terribile non poter rivedere sua madre, trasportata lontana da lei nella marcia della morte, e che pensieri dolorosi quelli in cui si chiedeva quale castigo si fosse meritata. E chissà se anni dopo sarebbe potuta tornare la speranza di rivedere sua madre.
Il film comprende la presenza importante di Margherita Fumero, che ha doppiato la protagonista, e di Enrico Beruschi come voce narrante. Oggi la signora Lidia vive a Cracovia, ma in questi giorni è in Italia per partecipare a varie iniziative: domani sera, alla presenza di don Angelo Bianchi, in oratorio ci sarà la possibilità di rivolgerle alcune domande.