(Graziella Cortese)
A Venezia, nella 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è accaduto qualcosa di importante e in un certo senso vicino a noi: la giuria del Premio “Carlo Lizzani” ha assegnato il prestigioso riconoscimento al Cinema Verdi di Candelo (Biella). Il premio è destinato agli esercenti più coraggiosi dell’anno, per sottolineare l’impegno e la passione messi in campo a sostegno di un cinema di qualità: Michelle Peruffo e Arrigo Tomelleri, i gestori del Verdi, hanno così visto premiati il loro lavoro e la loro dedizione in questo periodo tanto difficile. Gli altri vincitori sono stati il Cinema Solaris di Pesaro e il Palma di Trevignano Romano.
Direttamente da Venezia arriva ora l’ultima fatica di Mario Martone, dedicata alla figura di Eduardo Scarpetta, grande attore e commediografo napoletano (padre naturale di Eduardo de Filippo) vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Nel 1904 Scarpetta è al culmine del suo successo: personaggio istrionico, ambizioso e arrivista, ma dotato di grande talento comico e tenacia mai sopita. Con l’interpretazione di Sciosciammocca diventa talmente popolare da far dimenticare persino Pulcinella… La sua personalità sembra trasferire il teatro direttamente a casa, tutto si trasforma secondo il volere del padre-padrone che vuole tenere tutti, ma proprio tutti, insieme sotto la sua giurisdizione.
Tanta passione e irruenza lo portano forse a esagerare quando decide di mettere in scena “Il figlio di Iorio” una commedia-parodia dell’opera di D’Annunzio (“La figlia di Iorio”): l’accoglienza del pubblico è disastrosa e il protagonista finisce in tribunale con l’accusa di plagio.
Nel quadro dipinto da Martone possiamo ritrovare un’altra interpretazione magistrale di Toni Servillo, sempre impeccabile tra miseria e nobiltà.
QUI RIDO IO
di Mario Martone
paese: Italia 2021
genere: drammatico
interpreti: Toni Servillo, Maria Nazionale,
Cristina Dall’Anna, Eduardo Scarpetta, Antonia Truppo
durata: 2 ore e 13 minuti
giudizio: interessante-bello