Un’attività didattica di tutto rilievo quella di un gruppo di studenti del Liceo “Carlo Botta” di Ivrea con la fattiva collaborazione della Biblioteca Reale di Torino nelle persone della direttrice Giuseppina Mussari e di Annalisa Ricci.
“Un progetto che malgrado le restrizioni dovute al Covid si è potuto felicemente concludere in questo ultimo periodo” afferma il docente del Liceo eporediese Michele Zaio nonché coordinatore del gruppo di studenti. “Il progetto – ispirato anche dagli studi del professor Luca Badini Confalonieri – ha coinvolto allievi del corso A e C e ha riguardato lo studio del gruppo di 65 lettere autografe di Carlo Botta conservate alla Biblioteca Reale nella sezione Storia Patria.
Il lavoro è consistito in tre parti: la prima ha riguardato la conoscenza della Biblioteca Reale e delle sue collezioni, la seconda è consistita nell’analisi delle missive del medico e politico canavesano a cui è intitolato il liceo, per ultimo si è passati alla loro trascrizioni ai fini dello studio. Nella limitatezza dei movimenti durante la pandemia, gli studenti hanno potuto lavorare da casa sulle riproduzioni.
La dottoressa Annalisa Ricci ha interagito prima in presenza e poi a distanza con gli studenti correggendo e commentando i loro risultati.”
Il progetto di ricerca linguistica, suffragato dall’uso di un corpus di dizionari, ha messo in evidenza la tipologia di scrittura di Carlo Botta, strenuo nemico dei “gallicismi” nell’italiano, con un substrato permanente di piemontesismi e termini oggi in disuso.
La ricerca è stata restituita dagli studenti sotto forma di glossario “bottiano”.