Un parco sportivo dedicato alle discipline acquatiche a 1600 metri di altitudine: è il piccolo sogno che sta prendendo forma intorno al lago artificiale di Ceresole Reale. Un tassello che arricchirà ulteriormente l’offerta turistica di questa “perla alpina”, incastonata nel versante piemontese del Parco nazionale Gran Paradiso.
Al progetto lavorano da tempo, ciascuno per le sue competenze, Comune, Ente Parco, associazione Amici del Gran Paradiso e Iren, il colosso dell’energia proprietario delle dighe e degli invasi artificiali dell’alta valle dell’Orco. Proprio Iren ha verificato, con i suoi studi, che buona parte del lago è sempre balneabile, anche nei momenti in cui si aprono le paratie e l’acqua viene rilasciata: e ha deciso di realizzarvi un molo per l’attracco delle imbarcazioni e strutture mobili per agevolarne la discesa in acqua. Si prevede che per giugno i lavori siano completati.
Il Comune, per parte sua, ha predisposto da tempo un regolamento specifico per la navigabilità: nei prossimi mesi, dunque, l’offerta per gli amanti della vela, della canoa, del windsurf e del canottaggio diventerà più strutturata e allettante, capace di integrarsi al meglio con escursionismo, arrampicata e mountain bike che sono il “core business” dell’estate ceresolina.
“D’altronde esiste un solido filo che lega gli sport d’acqua e quelli della montagna: in entrambi i casi, chi si cimenta decide di ‘giocare’ con la natura e nella natura”, azzarda Stefano Roletti, una laurea in fisica con tesi al Cern di Ginevra, deus ex machina della Società nautica Gran Paradiso, ma anche della Royal Ultra Sky Marathon, che ha portato ad essere una delle prove mondiali dell’ultra trail.
La Società nautica – “la più alta d’Europa, intitolata a Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi: chi più di lui ha saputo combinare le passioni per la montagna e la navigazione?” – è figlia di un’idea in apparenza un po’ folle. “Eppure – dice Roletti – si guardi a cosa è riuscito a fare Ernesto Bertarelli sul lago di Ginevra: è lì che è nata Alinghi, è lì che ha convocato i migliori cervelli di mezzo mondo per dare vita a una meraviglia della scienza e della tecnica che è riuscita a soffiare l’America’s Cup a statunitensi e neozelandesi. Noi, nel nostro piccolo e con altre ambizioni, a quell’esperienza ci vogliamo ispirare”.
Roletti ha incrociato compagni di viaggio appassionati: gli Amici del Gran Paradiso, che hanno messo a disposizione la struttura del Rifugio “Massimo Mila” come base, e Stefano Beltrando, uno che con Alinghi e Luna Rossa alla America’s Cup ha preso parte, e con la sua società fornisce le attività di controllo e analisi per la Volvo Ocean Race. “Stefano Beltrando – spiega Roletti -, quando ha scoperto Ceresole ne ha immediatamente colto le grandi opportunità. Per diverse ore, nell’arco della giornata, sul lago soffia una brezza costante, che garantisce le condizioni ideali per allenarsi nella conduzione della barca. Sono già diverse stagioni che porta qui gli allievi della sua scuola di vela”. Da quest’estate, potrà intensificare l’attività.
Mauro Saroglia