(Cristina Terribili)
Sembra che alcune parole siano scomparse dal nostro vocabolario o che abbiano assunto una sola ed unica accezione, sempre di tipo negativo. Una delle parole sparite è “fatica”. La fatica nell’accezione positiva, quella che appare dopo un impegno intenso e prolungato, che fa sentire i muscoli contratti e le ossa stanche. E poi anche la fatica psicologica, che sopravviene dopo un intenso impegno della mente.
Come può la fatica essere positiva o negativa? Semplice. Dipende dall’obiettivo che si è raggiunto, dipende dai bisogni che si sono soddisfatti.
Proviamo a considerare quelle volte in cui ci siamo impegnati in un arduo lavoro che ha portato ad un risultato, in cui abbiamo costruito qualcosa, ci siamo sentiti utili, capaci e competenti. In quell’occasione la fatica, magari anche abbondante, non è stata associata a pensieri negativi, ma alla gioia di un risultato, nostro o di altri, che è stato raggiunto.
Lo stress (ritmi stressanti, società stressante, richieste altrui stressanti… e tanto altro), ci condiziona e ci induce a sentire che lo sforzo che abbiamo profuso è stato eccessivo se non inutile, visto che non ha comportato il raggiungimento di un risultato.
C’è chi decide di cambiare vita per il malessere che prova in un determinato contesto lavorativo o sociale, per avviare poi un’attività, non necessariamente più leggera, ma maggiormente soddisfacente in un altro posto. Se raggiungo il mio obiettivo sarò in grado di poter affrontare uno sforzo con maggiore consapevolezza e con maggiore vivacità. Ma se l’impegno mi porta solo verso qualcosa di effimero, il mio sforzo sarà negativo se non nocivo.
Ognuno di noi può operare delle scelte, per qualcuno è possibile stravolgere completamente i propri piani, per altri, la rivoluzione sarà poter trovare di nuovo il sorriso, ma l’importante è che ognuno abbia la consapevolezza di poterlo fare mettendosi in ascolto di se stesso recuperando i suoi obiettivi e raggiungendo quei sogni del cassetto che si sono avvizziti per mancanza di aria.
Stanchiamoci di sogni, ammazziamoci di fatica per raggiungere il piacere di condividere un’esperienza positiva con qualcun altro. Lo stress andrà via e la sera dormiremo meglio.