Sarà convocato a breve un tavolo tecnico per valutare eventuali aggiornamenti del progetto della variante Lombardore-Front alla Statale 460, di cui si stanno occupando gli uffici tecnici della Città metropolitana di Torino, su incarico della Regione Piemonte: è questo l’esito del confronto tra il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il consigliere metropolitano delegato alla pianificazione strategica e alla difesa del suolo Pasquale Mazza, i dirigenti e i tecnici delle direzioni viabilità della Città metropolitana e una delegazione della Federazione Provinciale della Coldiretti, guidata dal presidente Sergio Barone e dal direttore Andrea Repossini.
La Coldiretti ha illustrato le motivazioni della richiesta alla Città metropolitana di apportare alcune variazioni al progetto che, soprattutto per quanto riguarda il lotto 1 dell’importante opera viaria, potrebbero evitare danni all’attività di una trentina di aziende agricole della zona.
La nuova variante, così come delineata da un progetto redatto una decina di anni orsono e oggetto di un aggiornamento di cui si sta occupando la Città metropolitana, attraversa suoli agricoli fertili, per collegare la zona di Lombardore con Front Canavese bypassando i centri abitati e fornendo un’alternativa alla Statale 460 del Gran Paradiso a servizio delle zone industriali di Busano e Rivara.
“Abbiamo spiegato alla delegazione della Coldiretti che intendiamo spendere nel miglior modo possibile i 200.000 euro che la Regione ha trasmesso alla Città Metropolitana per finanziare l’aggiornamento del progetto. – annuncia il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – È impraticabile una revisione totale del progetto, che è già stato a suo tempo oggetto di concertazione con i comuni interessati e di variazioni ai piani regolatori comunali. Detto questo, dal tavolo tecnico che intendiamo convocare in tempi strettissimi possono scaturire soluzioni in grado di diminuire l’impatto della nuova arteria sulle aziende agricole”. “Abbiamo dato un segnale di ascolto al territorio. – sottolinea il consigliere metropolitano Pasquale Mazza – Auspichiamo che dal tavolo tecnico emergano soluzioni in grado di venire incontro almeno parzialmente alle esigenze segnalate dalla Coldiretti”.
Nell’incontro la delegazione della Coldiretti torinese ha anche chiesto alla Città metropolitana di farsi interprete dell’esigenza che il valore da assegnare ai terreni espropriati deve corrispondere ai prezzi di mercato e tenere presente il danno che gli espropri di porzioni dei fondi coltivati arrecano alla gestione economica complessiva delle aziende agricole.