Mercoledì delle Ceneri, in questo 2022, inevitabilmente permeato dalla preoccupazione per la pace nel Mondo.
Quella pace “dono di Dio affidato agli uomini”, come richiama il Magistero della Chiesa, quando riprende la lezione di S.Agostino che insegna come la pace:
“”è tra i beni passeggeri della terra il più dolce di cui si possa parlare, il più desiderabile che si possa bramare, il migliore che si possa trovare” («De Civitate Dei» I, XIX, c. 11) (Pacem Dei munus, AAS 12 [1920] 209).
Le Ceneri rappresentano il simbolo, radicale, antico ed eloquente, come, ex multis, racconta Giona 3, 5-6 parlandoci di Ninive:
“I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno, e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo. E poiché la notizia era giunta al re di Ninive, questi si alzò dal trono, si tolse il mantello di dosso, si coprì di sacco e si mise seduto sulla cenere”
Quanto ci sarebbe bisogno, proprio in quest’ora della Storia, che tutti, anche i re del Mondo seguissero quell’esempio, per impetrare la salvezza della “grande città”.