Quanto è difficile trovare buone notizie e parole di speranza in un momento come questo, dove scorrono immagini strazianti di guerra, si sentono previsioni più o meno catastrofiche sull’economia nostrana e mondiale, si leggono ipotesi di stravolgimenti della nostra vita da far sgretolare le convinzioni che avevamo di un futuro da consegnare con orgoglio alle generazioni che verranno.
Siamo in un periodo buio. Ma non possiamo accontentarci di prenderne atto, aspettando, mani conserte, che si avveri il peggio. Lo sguardo del credente deve andare oltre; lo deve fare per se stesso e come testimonianza per gli altri. Nell’ora buia il credente trova la forza di lanciare segnali di speranza, prega e lavora perché il tempo delle lacrime e degli affanni diventi il tempo della semina.
Chi semina, spera. Chi semina lavora per raccogliere e condividere frutti nuovi, buoni, abbondanti. Chi semina, rischia per sé e per gli altri, ma lo fa nella logica ben definita dal dono della fede. Il tempo della semina è il tempo del cristiano che c’è, che si vede, che si fa sentire; egli prende la testa fra le mani, come chiunque altro uomo e donna del suo tempo, e prega, pensa, riflette e non si stanca di fare il bene. Non si ferma, non si arrende, dà consistenza alla speranza laddove la fiammella rischia di spegnersi tra tante avversità.
Alla ricerca di buone notizie in questo tempo triste ci piace segnalare il Sussidio preparato dalla Commissione nazionale valutazione film della Cei per accompagnarci verso la Pasqua. Si intitola “Non stanchiamoci di fare il bene”, invito profetico nel tempo piatto e stanco segnato non solo da pandemia e guerra.
Il Sussidio propone cinque verbi – preparare, irrigare, fecondare, attendere, gustare – che corrispondono ad altrettanti atteggiamenti tipici del seminatore. Si tratta, spiega nell’introduzione Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, della “perseveranza nell’affrontare il sudore della fatica”; della “pazienza di chi sa attendere con fiducia”; della “magnanimità nel guardare oltre le delusioni”; della “speranza nel trovare stimoli continui, nel dare vita alla vita”; della “gioia nel raccogliere e condividere i doni ricevuti”.
Cinque verbi per cinque film scelti per voi dalla Commissione: “Belfast” (2022) di Kenneth Branagh; “Figli del sole” (2021) di Majid Majidi; “Una famiglia vincente. King Richard” (2022) di Reinaldo Marcus Green; “Tre piani” (2021) di Nanni Moretti; “Encanto” (2021) di Byron Howard, Jared Bush e Charise Castro Smith. Il Sussidio lo si trova facilmente su https://comunicazionisociali.chiesacattolica.it e i film in home-video o sulle piattaforme dedicate.