(Cristina Terribili)
Sabato 2 aprile ricorre la Giornata Internazionale del Libro per Bambini, istituita dal 1967 in occasione del compleanno dello scrittore Hans Christian Andersen (autore, tra le altre, delle fiabe La Sirenetta, Il Soldatino di Piombo, Il Brutto Anatroccolo, solo per citarne alcune). In molte città italiane sono previste, o già si tengono, eventi, fiere incentrati sul libro per bambini, settore non solo in grande espansione ma, soprattutto, àmbito di grande sperimentazione e creatività.
I libri per bambini, notoriamente belli, stanno diventando ancora più accattivanti, curati nella grafica e nei contenuti, pronti a soddisfare le esigenze dei piccoli lettori. Questa Giornata risulta poi tanto importante se focalizziamo l’attenzione sugli effetti positivi della lettura nelle giovani menti e sulla relazione che si instaura tra il libro, chi lo legge e l’ascoltatore, risultando essere una delle pochissime triangolazioni positive! Leggere non fa solo bene al cuore, alla mente, alle relazioni… fa bene a tutto, e può essere considerata l’unica medicina priva di controindicazioni.
Leggere al bambino, favorire la lettura anche nei più piccoli, abituarli a prendere in mano un libro anche solo per osservarne le immagini, sviluppa quella motivazione intrinseca alla lettura che fa sì che anche da grande la riterrà un’attività soddisfacente per sé. Le fiabe consentono al piccolo lettore di immaginare un mondo fuori dal contesto familiare in cui vive, consentono l’apertura di scenari di vita possibili in cui si incontrano tanti personaggi diversi tra loro; eroi e cavalieri, principesse e streghe, buoni e malvagi e si incontrano figure che dopo una trasformazione sbocciano in quegli elementi meravigliosi che le contraddistinguono.
Un bambino ha bisogno di accedere a questo mondo e solo un adulto può garantirglielo nutrendolo con il cibo giusto. Le fiabe hanno le chiavi per favorire un equilibrio tra il mondo reale ed il mondo immaginario, permettono al bambino di identificarsi e di trovare soluzioni a possibili problemi, gli permettono di poter pensare di avere in sé quelle armi e quelle capacità per sconfiggere ogni tipo di orco e tornare da eroe.
Insegnano la perseveranza, la giustizia, che esiste una trasformazione possibile per chiunque e per qualunque situazione. I bambini hanno bisogno di una letteratura specifica, curata nei minimi dettagli, perché la loro mente è qualcosa di delicato, va trattata con cura per accrescerne lo stato di benessere.
Semmai ci fossero adulti che non amano leggere, è straordinariamente affascinante la produzione dei “Silent book”, i libri senza parole, che raccontano una storia attraverso l’esclusivo uso delle immagini, aiutano a porre attenzione ai dettagli, a raccontare quello che si vede, al di là di ogni lingua, e permettono ai genitori di insegnare ad osservare, migliorando la loro attenzione e rimettendo in equilibrio la loro capacità di distinguere tra le diverse informazioni e situazioni.
Ognuno di noi ha una storia, o una favola dell’infanzia che è rimasta viva nella memoria; se dedichiamo qualche attimo a comprendere quali sono stati gli elementi della fiaba che ci sono piaciuti di più, con quali personaggi abbiamo sentito maggiori affinità, ancora oggi potremmo scoprire molte cose interessanti su noi stessi.