(Graziella Cortese)
“La speranza più grande che un uomo possa avere è lasciarsi dietro qualcosa di bello… che abbia fatto lui”. Così dice il protagonista, John Vogel, guardando la sua adorata figliola Jennifer.
La pellicola diretta da Sean Penn, arrivata a cinque anni di distanza dopo il fiasco del film “Il tuo ultimo sguardo”, è tratta da una storia vera ed è narrata dalla voce di Jennifer Vogel, che racconta le vicende autobiografiche della sua famiglia e in particolare del padre John, uomo noto per l’attività di falsario e truffatore.
Siamo negli anni ’70 all’inizio della vicenda (il film si dilungherà fino al 1992 per narrare una vera e propria saga): Jennifer è una bambina dolce e seriosa, ha un fratello, Nick, ma soprattutto un papà che conosce un sacco di avventure e per i figli si trasforma in un idolo: lungo le campagne del Minnesota si può giocare sempre quando si vuole, e vivere in una specie di sogno.
Poi con gli anni che passano si affaccia una realtà più cruda e John si separa dalla moglie Patty fuggendo letteralmente da casa. Ora per Jennifer crescere diventa difficile, ma occorre al più presto cercare la propria strada e la ragazza riuscirà a studiare e diventare un’apprezzata giornalista.
L’ombra del padre però sarà sempre presente: difficile dimenticare un mondo di fiabe, anche se John si rivela un bluff, è un impostore e conduce da anni attività illegali (diventerà il più noto falsario della storia americana e arriverà a stampare 22 milioni di dollari falsi).
C’è anche spazio per una nota legata alla drammatica guerra che si sta vivendo in Europa: nei giorni scorsi Sean Penn, impegnato nelle riprese di un documentario in Ucraina ha abbandonato il Paese e ha attraversato a piedi il confine fino in Polonia, a causa dell’inasprimento del conflitto. E alla cerimonia degli Oscar, nella serata di domenica, è stato osservato un minuto di silenzio proprio per ricordare le vittime della guerra…