(Cristina Terribili)

Il 25 aprile scorso è stato inaugurato, all’interno dei locali della biblioteca di Romano Canavese, il progetto “Cantiere di Rigenerazione Sociale”. Idea che nasce dall’osservazione di come la pandemia abbia modificato il tessuto sociale del paese e anche del territorio limitrofo. Alla paura si sono associate difficoltà economiche e relazionali che hanno portato ad una sfiducia nelle istituzioni e verso la collettività, minando quel senso di appartenenza che è insito nel senso di protezione e di benessere del singolo e di tutta la comunità. Per ricostruire quanto il Covid ha reciso, Delia Zambon ha deciso di farlo attraverso le idee e l’implicazione delle risorse umane di tutto il territorio intorno a Romano.

Grazie all’aiuto del sindaco, Oscarino Ferrero, che ha messo a disposizione i locali della biblioteca del “Bene Elisa”, in via Valle 1, il cantiere ha iniziato i lavori, passando dall’essere un’idea progettuale alla concretezza di azioni rivolte al bene comune. Il cantiere, come ci ha spiegato Delia, diventa spazio mentale ed emotivo che incoraggia e promuove la cultura della solidarietà locale. Quando parla con passione del suo progetto, nomina l’architettura sociale, l’economia dei prossimità.

Cerchiamo di capire meglio come la filosofia progettuale si è sostanziata in azione sul territorio. Per operare la trasformazione comunitaria il cantiere di rigenerazione sociale si pone gli obiettivi di mettere in rete le risorse del territorio per creare un nuovo clima di collaborazione e fiducia, e riparare quella reciproca solidarietà che permette a tutti di sentirsi accolti. Il benessere collettivo, poi, si desidera raggiungerlo attraverso una serie di servizi rivolti ai cittadini ma che sono dei cittadini.

Da questo pensiero si ripristina e si amplifica l’offerta della biblioteca, utile a scambiare libri ma anche esperienze; nasce la ideoteca, uno spazio in cui si condividono e realizzano idee che ogni cittadino può portare (parafrasando G. B. Shaw, se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, tu e io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo, allora ognuno di noi avrà due idee). Ideoteca è dunque uno sportello in cui si accolgono idee e buone pratiche, capaci di rigenerare un senso di comunità e in cui si cercherà di supportare i cittadini nella realizzazione, per intervenire su una comunità sostenibile, fondata sui principi di collaborazione reciproca, efficienza dei servizi, inclusione, interazione sociale e crescita collettiva.

All’interno del cantiere c’è anche uno spazio per i cerchi di parola (luoghi di confronto), di azione (dove la comunità di determina e agisce concretamente mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse); per i cerchi di prossimità (per accogliere e nutrire una solidarietà che si muove sul territorio per il territorio). È stata aperta anche una scuola di musica “Crescendo” che accoglie piccoli, ragazzi e adulti. Il calendario degli eventi del cantiere è già ricco ed aperto a chiunque voglia accedervi; ognuno diventa operaio, capace di far parte di una squadra che interviene per costruire una comunità nuova, fondata sul reciproco esercizio di diritti e doveri.

Al di fuori della scuola di musica, tutte le attività del cantiere sono gratuite. Il contatto è Delia Zambon, telefono 333/53.22.165, oppure casafavola.cantiere@gmail.com, o seguire la pagina Instagram di Casafavola.