Secondo gli ultimi dati che emergono dall’analisi sul tasso di crescita, realizzata dall’ufficio studi di Confartigianato Imprese e riportata nel dossier “Nati-mortalità delle imprese artigiane nel I trimestre 2022”, che ha rielaborato i dati Unioncamere ed Infocamere, al 31 marzo 2022 in Piemonte si contano 115.296 micro e piccole imprese artigiane registrate, frutto di 2.697 nuove iscrizioni nel primo trimestre e di 2.887 cessazioni.
L’andamento risulta dunque negativo dello -0,17%, con un saldo di -190 unità, un dato, comunque, leggermente in crescita se confrontato al -0,20% con cui si era chiuso il primo trimestre di un anno fa.
A livello provinciale, si registra un calo nel tasso di nati-mortalità delle imprese artigiane nelle province di Alessandria (- 0,74% nel primo trimestre 2022 a fronte del – 0,46% nel primo trimestre nel 2021), Biella (- 0,74% a fronte del – 0,55% nel 2021) e VCO (- 0,68% a fronte del – 0,10% nel 2021).
Un miglioramento, nonostante il valore rimanga comunque negativo, è stato registrato nella provincia di Cuneo (- 0,18%, a fronte del -0,33% del 2021), in quella di Torino (- 0,01% nel 2022 a fronte del – 0,11% del 2021) ed in quella di Novara (- 0,25% a fronte del – 0,26% nel 2021), mentre il saldo rilevato è positivo nelle province di Asti (+ 0,02% a fronte di – 0,21% nel 2021) e Vercelli (+ 0,20% a fronte del + 0,02% del 2021).
“È evidente che la mancanza di una coerente politica industriale e legata alle peculiarità del mercato italiano – ha commentato Giorgio Felici (nella foto), Presidente di Confartigianato Piemonte – non aiuti a creare un terreno già reso arido dalla burocrazia estenuante e dalla fiscalità eccessiva, ragione per cui è del tutto teorico parlare anche di orientamento e formazione”.