Sono circa 120mila gli ucraini che hanno raggiunto l’Italia e 10mila sono stati accolti in Piemonte, con una mobilitazione che ha visto insieme istituzioni e cittadini e che si è rivelata veloce ed efficace anche grazie alla Direttiva UE sulla protezione temporanea.

Se ne è parlato in occasione della Giornata mondiale del rifugiato in un incontro che ha avuto come tema “LA GUERRA IN UCRAINA E IL DIRITTO DI ASILO”, organizzato dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e dalla Città metropolitana di Torino, con il sostegno di UNCHR. Un’occasione per analizzare gli effetti che la guerra in Ucraina ha avuto sul sistema di accoglienza dei profughi in Europa, ma con un occhio alle sfide future per l’accoglienza di chi si trova costretto a lasciare non solo la propria casa ma anche il proprio paese.

La risoluzione della guerra in Ucraina non sembra avere tempi brevi, ma il vero problema è la crescita esponenziale dei conflitti nel mondo.

Nel 2021 si potevano contare già circa 90milioni di rifugiati nel mondo – ha spiegato Elena Atzeni della UNHCR – Negli ultimi dieci anni sono raddoppiati i conflitti e se la stragrande maggioranza dei rifugiati sfolla in altre parti del proprio paese e o al massimo nei paesi confinanti, con la speranza di tornare a casa il prima possibile, cresce la quota di coloro che cercano rifugio verso paesi terzi in cerca di una nuova vita, perché il ritorno non è in alcun modo una soluzione percorribile”.