Una bella giornata di fede, pensata per festeggiare e ricordare, non meno, però, che per progettare il futuro e “mandare avanti il cantiere” di un’interza Zona pastorale della Diocesi di Vercelli.

In una parte della Diocesi in cui l’osmosi pastorale con quella di Ivrea è particolarmente intensa e feconda. Basti pensare – uno dei tanti esempi – che il Parroco di Villareggia, Don Alberto Carlevato è confessore mensile proprio a Saluggia, proseguendo una tradizione che ebbe inizio con un indimenticato Parroco, Don Vittorio Dattrino, che nei suoi 34 anni di servizio alla Parrocchia di San Grato divenne una vera e propria istituzione.

Non meno intensa, peraltro, la collaborazione con Don Maurizio Morella e la Parrocchia di Torrazza.

Oggi al timone delle Parrocchie di Saluggia e S.Antonino c’è Don Enrico Triminì, a Saluggia dal 21 settembre 2008, nominato dall’Arcivescovo Padre Enrico Masseroni.

Al quale, proprio in questa domenica 3 luglio, i parrocchiani, insieme alle comunità civili dei due Comuni, hanno voluto dedicare una semplice, ma partecipata festa per una ricorrenza importante.

Anzi, due.

La prima, i 40 anni di Ordinazione presbiterale di Don Triminì e, insieme (non c’è una “prima” e una “seconda”) i 50 anni di sacerdozio del Parroco di Livorno Ferraris, Don Luigi Comin.

L’amicizia tra i due Sacerdoti data sin da quando, appena entrato in Seminario, all’età di 14 anni, il futuro Don Enrico fu portato, insieme ai compagni di corso, in visita alla Parrocchia di Livorno Ferraris, dove il giovane Don Luigi (siamo nel 1972) era appena stato mandato Vice Parroco, fresco di ordinazione (3 settembre di quell’anno).

Oggi, mentre le due comunità hanno espresso stima e riconoscenza per i due Pastori, non si è trascurato di pensare al futuro.

In particolare, la “mission”, come si dice oggi, quando sono anche le Letture del giorno a ricordare quei settantadue discepoli inviati ad annunciare il Vangelo, è quella di intensificare i rapporti ed il coordinamento dei due territori, Saluggia e Livorno Ferraris.

Di seguito, qualche nota biografica dei due Sacerdoti, accomunati da una grazia particolare, quella di essere stati ordinati da un grande Arcivescovo, che Vercelli non deve dimenticare, né trascurare di tributare a lui la doverosa riconoscenza, Mons. Albino Mensa.

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Don Luigi Comin nasce a Pozzoleone, in provincia di Vicenza, il 19 giugno 1947 ed all’età di due anni si trasferisce con la famiglia a Roasio.

Qui compie i primi studi, per entrare poi nel Seminario minore di Moncrivello il 1 ottobre 1958.

Come abbiamo visto, il 3 settembre 1972 l’Ordinazione presbiterale, nella Chiesa di Roasio San Giorgio, per le mani di Mons. Mensa.

Per molti anni è Vice Parroco in tante Parrocchie.

La prima, come abbiamo visto, a Livorno Ferraris (dove farà ritorno come Parroco nel 1990). Un anno è anche “Vice” di Don Eusebio Regge a Vercelli, al Villaggio Concordia.

Poi è Parroco ad Albano ed Oldenico. E siamo ad oggi, a Livorno Ferraris.

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Don Enrico Triminì nasce a Francavilla Angitola (CZ) il 21 gennaio 1958. Nel 1961 si trasferisce in Piemonte, a Borgo Sesia, con la famiglia al seguito del padre. Nel 1972 entra in seminario, avendo come riferimento don Alberto Albertazzi, e nel 1977, conseguita la maturità magistrale, compie l’ingresso in teologia presso il seminario di Novara, avendo base in quello di Vercelli.
Il 27 giugno 1982 don Enrico viene ordinato sacerdote da mons. Albino Mensa nella chiesa parrocchiale di Serravalle Sesia. L’8 settembre del medesimo anno viene inviato in settembre come viceparroco e insegnante di religione nella scuola media a Livorno Ferraris, ove è parroco don Albertazzi e il 1° ottobre viene nominato anche parroco della frazione San Giacomo, mantenendo quest’ultimo incarino fino al 31 dicembre del 1991.
Don Enrico prosegue gli studi frequentando un biennio di pastorale presso il seminario di Torino e il corso di specializzazione in Liturgia pastorale presso l’abbazia di Santa Giustina a Padova.
Il 30 ottobre 1988 don Enrico viene trasferito come parroco a Castelletto Cervo e nel frattempo diventa insegnante di religione nelle scuole medie di Buronzo ed Arborio.
Il 3 marzo 1990 don Enrico diventa parroco di Landiona e dall’ottobre dello stesso anno insegnante di religione ad Arborio e Biandrate.
Il 1° gennaio 1992 don Albertazzi, diventato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, chiama don Enrico ad assecondarlo in qualità di segretario.
Il 16 novembre 1997 don Enrico viene trasferito da Landiona a Bianzè.
Il 23 settembre 1998 presso l’abbazia di santa Giustina a Padova don Enrico consegue il titolo di professore di Sacra teologia con specializzazione in Liturgia pastorale discutendo la tesi dal titolo “Il direttorio per la messa con i fanciulli. Un modello attuativo di partecipazione liturgica dopo il concilio vaticano ii” con relatore il chiarissimo professore don Walther Ruspi e controrelatori i professori don Alceste Catella e don Gianni Cavagnoli.
Il 31 dicembre 2001 don Enrico rinuncia all’incarico di segretario dell’ufficio catechistico diocesano per divenire, sempre su richiesta di don Alberto Albertazzi in qualità di direttore dell’Ufficio Liturgico, delegato diocesano per i ministri straordinari della comunione.
Il 5 febbraio 2002 don Enrico riceve il titolo onorifico di canonico della Collegiata di Sant’Agata in Santhià.
Il 29 settembre 2007 don Enrico rinuncia alla parrocchia di Bianzè per trasferirsi a Saluggia e divenire il 13 ottobre parroco di Sant’Antonino.
Il 1° gennaio 2008 don Enrico viene nominato da mons. Enrico Masseroni direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e del percorso per i catecumeni e il 21 settembre dello stesso anno diventa parroco della parrocchia di San Grato in Saluggia.
Il 1° gennaio 2010 don Enrico viene nominato presidente dei revisori dei conti dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero.
Il 1° settembre 2019 don Enrico rinuncia all’incarico di direttore dell’Ufficio Catechistico e Catecumenato, in seguito alla nomina in data 24 luglio 2019 a delegato curiale per il coordinamento e la gestione amministrativa, fiscale e finanziaria delle comunità pastorali.