Appena terminati i corsi di sostegno al Centro Migranti, nei quali sono seguiti, per tutto l’anno scolastico, una sessantina di allievi: quaranta delle scuole elementari (sabato mattina) e venti delle medie (venerdì pomeriggio), secondo un modello ormai consolidato.

La responsabile, la professoressa Leda Vanzolini, volontaria del Centro, è stata poi impegnata per l’organizzazione del corso estivo, rivolto agli alunni delle elementari.

Durante cinque settimane, iniziate il 28 giugno e che si protrarranno fino al 29 luglio, 30 bambini si ritroveranno per due mattinate sia per eseguire i compiti delle vacanze, sia per vivere nuove esperienze educative e formative (breve corso di canoa, incontri con la Croce Rossa, attività creative con la creta) assistiti dai tutor e dai responsabili del Centro.

Quest’anno il corso estivo avrà il sostegno finanziario della Caritas diocesana, con la quale il Centro Migranti collabora da tempo.

Il Centro Migranti ha sempre dedicato convinta attenzione e molte energie all’attività di sostegno scolastico, attività impegnativa poiché vede coinvolti diversi attori con i quali occorre tenere contatti continui: le famiglie, gli insegnanti dei bambini, le scuole da cui provengono i tutor, studenti delle scuole medie superiori, in particolare del Liceo “Botta”, nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro.

Nel lavoro di affiancamento e insegnamento, il più possibile individualizzato, i tutor sono coordinati da alcuni giovani laureati e studenti universitari, amici storici del Centro.

A tutti loro sono stati proposti momenti di formazione con la psicologa Anna Visintin, da anni collaboratrice del Centro e le dottoresse Barbara Chirieleison e Daniela Maffei, che hanno cercato di aiutarli nel difficile compito dell’insegnamento.

Tra i tutor, parecchi risiedono lontano da Ivrea, ma non sono mancate assiduità e puntualità neppure da parte loro.

Una nota sulle nazionalità presenti tra i bambini: prevalente quella marocchina, ma ci sono anche bambini bengalesi, peruviani, siriani, rumeni e qualche italiano.

Per il Centro, l’attività di sostegno durante l’anno scolastico è diventata “Progetto Giovanna” in memoria di un’insegnante che non solo è stata preziosa volontaria, ma che, spinta da profonda umanità, ha per anni collaborato con chi, in città, si è occupato di profughi e migranti, offrendo aiuto e sostegno, oltre che tempo e impegno nell’insegnamento della lingua italiana.

Il marito, con un gruppo di amici, ha voluto continuare la sua opera facendosi carico del progetto e seguendolo passo a passo.

Maddalena Micotti