In una notte estiva, con una grande luna rosseggiante e molte stelle scintillanti, nel cortile del Castello Malgrà, sotto il portico affrescato, si è svolta la presentazione del libro di Beppe Pezzetto “Pala e tequila” (Hever 2022, 15 euro), condotta dall’editrice canavesana Helena Verlucca.

La serata faceva parte della rassegna letteraria “I luoghi e la lettura: serate d’autore” organizzata dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca comunale, in collaborazione con gli Amici del Malgrà e la libreria Il Punto.

La presentazione è stata molto vivace: il dialogo tra Beppe Pezzetto ed Helena Verlucca è stato fitto e intenso, il rapporto che ne è scaturito è certamente di autoreeditrice, ma anche di vicinanza, affiatamento e amicizia.

L’atmosfera era frizzante, si sono susseguiti racconti del libro, parti lette con passione dalla sorella dell’autore Maria Grazia, e brani musicali intensi, realizzati in gioventù dall’autore stesso con la sua band. Nella parte iniziale dell’evento gli organizzatori hanno ringraziato i presenti, perché la rassegna letteraria di Rivarolo ha registrato larghi consensi; quindi il sindaco Alberto Rostagno ha dato il benvenuto all’ex collega cuorgnatese Beppe Pezzetto. L’autore è stato quindi presentato al pubblico: gli inizi professionali come programmatore agli albori della rivoluzione informatica, poi il passaggio a incarichi da manager internazionale, viaggiatore instancabile in Italia, in Europa, in America e in altri continenti. Beppe Pezzetto si è recato per lavoro a Padova, a Napoli negli anni di Diego Armando Maradona, a Madrid, ad Amsterdam, Londra, a Cork in Irlanda e a Saint Andrews in Scozia, per migliorare la lingua inglese, a Micene e Corinto, a Oporto.

Erano gli anni Ottanta, per lui un bellissimo periodo, fatto di intrecci, incontri, situazioni, amicizie ovunque e legami coltivati… fino a quando ha deciso di organizzare un viaggio molto importante: e si è recato in Messico, per averne un riferimento documentato nello spazio e nel tempo.

Il libro è costellato di riferimenti: alla musica (Pink Floyd, Spice Girls, Bill Haley, Depeche Mode, Yazoo, Human League, De Gregori); all’arte (Mirò, Picasso, Dalì), alla letteratura (Hemingway, Sepulveda, Montalbàn, Tabucchi), alla cinematografia (Momenti di gloria, Mediterraneo, Puerto Escondido, Non ci resta che piangere), alla televisione (Giochi senza frontiere, Happy days con Fonzie, Quelli della notte, Indietro tutta di Renzo Arbore, Superclassifica show, i cartoon di Willy il coyote).

Ci sono nel libro panorami straordinari, luoghi importanti, città uniche, serate speciali, persone imprescindibili, viaggi movimentati e un finale aperto e originale.

D’altro canto tutti abbiamo un luogo di riferimento bellissimo, che occupa un posto speciale nel nostro cuore, spesso legato ai nostri amici, alle compagnie con cui abbiamo condiviso e condividiamo la vita: prime corse, giochi sportivi vari (da pallavolo, a tennis, a calciobalilla), feste, poi incontri, telefonate, cene.

È un luogo che ci fa stare bene al solo pensiero, che se ci approssimiamo ci fa riconoscere tutto: la strada, le case, gli alberi e soprattutto le montagne, quei rilievi che sono per noi sempre più belli.

Per Pezzetto questo luogo incomparabile è Ceresole Reale nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove un prozio possiede una baita e da dove ci si inerpica al Colle del Nivolet.

Il pubblico presente nel cortile del Malgrà ha apprezzato molto la presentazione, è intervenuto, ha dialogato con l’autore, ha parlato della sua esperienza musicale (sempre negli anni ‘80) nel gruppo Blame of Leave, del libro…

Le parole di alcuni presenti hanno riconosciuto la poliedricità professionale e la vena artistica di Pezzetto; ci si è informati sui suoi progetti futuri, su altri libri in programmazione, sono volate battute e formulate ipotesi scherzose in merito all’opera, prima attenta e precisa.

L’assessore Helen Ghirmu ha rilevato le doti di comunicazione dell’autore, che sa muoversi sia sul suo territorio sia in più ampi orizzonti.

La veste grafica dell’opera della casa editrice Hever è bella e particolare (copertina in rilievo), in linea con la solida tradizione di famiglia.

È molto accurata, ha grandi pagine con ampio spazio e margini e il segnalibro incorporato.

La fotografia dell’autore sul risvolto risulta curiosa, appropriata ed efficace.

Cristina Turino